MAFIA CAPITALE
4:20 pm, 12 Aprile 16 calendario

Imputati di Mafia Capitale nessuno torna in libertà

Di: Redazione Metronews
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ROMA Gli imputati del processo Mafia Capitale dovranno restare in carcere o ai domiciliari almeno fino alle fine del processo. Anche se nel frattempo saranno scaduti i termini di custodia cautelare, prorogati per tutti al maggio del 2019. Non solo il “nero” Massimo Carminati o Salvatore Buzzi, principali protagonisti dell’indagine, i quali nel maggio 2017 sarebbero potuti tornare in libertà. Ma tutti e 35 gli imputati attualmente detenuti, anche coloro a cui non è contestata l’associazione mafiosa.
Duro scontro con la difesa
La decisione è arrivata questa mattina nell’aula bunker di Rebibbia dopo un duro scontro fra la procura e i legali delle difese che si è protratto per tutta la scorsa settimana. Alla richiesta dei pm Ielo, Tescaroli e Cascini, che avevano motivato l’istanza, “vista la complessità del processo”, il numero dei coinvolti e dei capi di imputazione, gli avvocati avevano sollevato dubbi di “legittimità costituzionale”. Inutilmente, perchè il tribunale della X sezione penale, presieduto da Rosanna Ianniello, ha deciso di sposare in pieno la tesi della procura, dichiarando quindi “sospesi i termini di custodia cautelare relativi alla detenzione in carcere e agli arresti domiciliari durante il tempo necessario al dibattimento e alla sentenza”.
Sfuma il ritorno in libertà
Tra gli imputati, che già nelle prossime settimane sarebbero potuti tornare in libertà, come accaduto all’ex consigliere comunale Giordano Tredicine, libero da marzo, ci sono l’ex dg di Ama Giovanni Fiscon, l’ex direttore del Servizio Giardini del Comune di Roma, Claudio Turella, e l’ex capo di gabinetto di Walter Veltroni, Luca Odevaine. In particolare, per Odevaine, attualmente ai domiciliari, i termini di custodia cautelare sarebbero dovuti scadere il prossimo 30 maggio. Invece, per tornare in libertà, dovrà aspettare la fine del processo. Come tutti.
MARCO CARTA

12 Aprile 2016
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