Mulatu Astatke, un mix di psichedelia e funky

ROMA Uno dei protagonisti storici della musica africana venerdì alle 21,30 sul palco del Monk. Ospite della rassegna Jazz Evidence è Mulatu Astatke, vibrafonista e polistrumentista etiope, creatore negli Anni ‘60 del cosiddetto Ethio-Jazz, un genere in cui si fondono tradizione etiope,  influenze latino-americane e influenze jazz. Astatke, nato nel 1943 a Jimma nell’Etiopia sud-occidentale,  ha iniziato giovanissimo a interessarsi di jazz e questa sua passione lo ha portato prima a Londra, poi a New York e infine a Boston,  dove è diventato il primo studente africano a frequentare i corsi del rinomato Berklee College of Music.
È grazie a questi soggiorni che negli Anni ’70 il musicista etiope collaborerà con artisti come fra gli altri Duke Ellington e Mongo Santamaria,  mettendo a punto piano piano nel tempo il suo mix di pulsioni musicali della propria terra, sonorità latine, psichedelia e funky.
Molti gli artisti internazionali che hanno celebrato il suo talento,  da Kanye West a Nas, mentre in Italia i Baustelle lo hanno voluto come ospite nel loro album Amen. L’ultimo disco di Astatke è Sketches of Ethiopia.
STEFANO MILIONI