Trasfusioni
8:28 pm, 14 Gennaio 16 calendario

Sangue infetto, Corte Ue condanna l’Italia a risarcire

Di: Redazione Metronews
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STRASBURGO.  «Una vittoria storica». Angelo Magrini, presidente dell’Associazione politrasfusi italiani, commenta così a caldo la sentenza con la quale la Corte europea dei diritti umani ha condannato lo Stato italiano a risarcire centinaia di cittadini infettati da Aids ed epatite B e C attraverso trasfusioni. In particolare l’Italia è stata condannata a risarcire 381 cittadini nati fra il 1921 e il 1993 o i loro eredi, attualmente residenti in Italia e Australia, che sono stati contagiati tra gli anni ’80 e ’90 dopo aver ricevuto trasfusioni di sangue infetto con i virus dell’Hiv e dell’epatite. La somma complessiva che lo Stato italiano dovrà versare è circa 10 milioni (con importi individuali fra i 20 e i 30 mila euro). 
Il legame tra le trasfusioni, ricevute in occasioni di operazioni chirurgiche o trattamenti curativi, è stato dimostrato, e la Corte di Strasburgo ha riconosciuto ai ricorrenti che sono stati violati una serie di articoli della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, in particolare in relazione alla durata delle procedure di accertamento e al diritto a un processo equo. «Di ricorsi pendenti – spiega Magrini – ce ne sono altri, e questa pronuncia apre la strada ad altri riconoscimenti». La sentenza della Corte europea riconosce, oltre alle violazioni, anche la validità del rimedio adottato. Lo sottolinea in una nota lo stesso ministero della Salute ricordando «il decreto-legge 90 del 2014 – la cui introduzione è stata fortemente voluta dalla ministra Lorenzin – che riconosce ai soggetti danneggiati, a titolo di equa riparazione, una somma  di denaro determinata nella  misura di 100.000 euro».
 Lo scandalo che ha fatto 2.605 vittime 
 Quello del sangue infetto è uno degli scandali più clamorosi e inquietanti della sanità italiana accaduto a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta.  L’accusa per più di una casa farmaceutica fu quella di aver immesso sul mercato flaconi di sangue prelevati a soggetti a rischio e non controllati dal Ssn pagando tangenti a politici e medici. Secondo i dati dell’Associazione politrasfusi, tra il 1985 e il 2008, sono state 2.605 le vittime di trasfusioni con plasma infetto ed emoderivati; mentre sono 66 mila le richieste di risarcimento giunte dai pazienti al ministero della Salute.
METRO
 

14 Gennaio 2016
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