Torna Rocky Balboa suonato ma non vinto
CINEMA È di fatto l’ennesimo ritorno di Rocky Balboa, ma di un Rocky difficile da immaginare qualche decennio fa. Però il tempo corre per tutti e anche i più tosti barcollano prima o poi. Eppure era non facile immaginarsi un Sylvester Stallone tanto bravo nel barcollare sotto il peso dell’età, della malattia, dei ricordi comw quello che si vede in “Creed”, da oggi nei cinema con Sly fresco fresco di Golden Globe vinto a sorpresa.
«Non smetterò mai di ringraziare Rocky Balboa, il miglior amico immaginario che potesse capitarmi», dice Stallone che ammette di aver detto «no» all’inizio perché «l’ultimo film della saga era stato molto faticoso, ma poi ho pensato alle ultime generazioni, a quelle di cui non si parlava negli altri film e mi sono deciso. L’ho fatto per loro».
Per questo lo vedrete, infermo, allenare Michael B. Jordan, nel film il figlio del suo più grande antagonista di sempre, Apollo Creed. E lo vedrete vincere ancora, stavolta fuori dal ring.
SILVIA DI PAOLA
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