Clinica degli orrori Brega ricorre in Cassazione

MILANO «Siamo sconcertati per questa sentenza, faremo ricorso in Cassazione». Parole dell’avvocato Titta Madia, difensore dell’ex primario del reparto di Chirurgia Toracica della casa di cura Santa Rita, Pier Paolo Brega Massone, dopo la conferma in appello della condanna all’ergastolo con l’aggiunta di un anno e 6 mesi di isolamento diurno.
“I giudici si sono bendati gli occhi e si sono fidati ciecamente dei consulenti della Procura generale – ha concluso l’avvocato Madia – che possono anche aver sbagliato”. Di tutt’altro avviso la Corte, che ha accolto la tesi dell’accusa secondo cui Brega Massone ha ucciso 4 pazienti finiti sul suo tavolo operatorio e causato lesioni ad altre 34 persone, operate non per curare patologie, ma per ottenere i rimborsi dal Sistema Sanitario Nazionale.
Nella sua requisitoria, il sostituto Massimo Alfredo Gaballo aveva sottolineato che Pier Paolo Brega Massone era “pienamente consapevole del rischio della morte dei pazienti in seguito agli interventi” effettuati in quanto “erano redditizi”. Avrebbe deciso quindi “interventi ingiustificati e invasivi su pazienti già in precarie condizioni di salute”.
L’ex chirurgo era già stato condannato in via definitiva a 15 anni e mezzo di carcere per truffa e per un’ottantina di casi di lesioni nel primo filone processuale sulla “clinica degli orrori”. METRO