vatileaks
6:53 pm, 8 Novembre 15 calendario

Il Papa: sono triste ma vado avanti

Di: Redazione Metronews
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VATICANO Le riforme di Francesco in Vaticano andranno avanti. Lo ha assicurato il Papa, parlando in piazza San Pietro ai fedeli raccolti per l’Angelus domenicale e facendo riferimento al cosiddetto “Vatileaks”. «Voglio assicurarvi – ha detto il Pontefice – che questo triste fatto non mi distoglie dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi e con il sostegno di tutta la Chiesa».
“Ho chiesto io di fare quello studio”
«Vi ringrazio – ha aggiunto Bergoglio – e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza. Rubare documenti è un reato, un atto deplorevole che non aiuta – ha poi scandito – io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori li conosciamo bene». Chiaro il riferimento alle carte «sottratte e pubblicate» sui libri di Nuzzi e Fittipaldi. «In conseguenza di quello studio – ha messo in chiaro Bergoglio – sono state prese misure che hanno cominciato a dare dei frutti, alcuni anche visibili».
Come non devono essere i fedeli
E visto che lo scandalo sta riguardando beni materiali e denaro, Papa Francesco ha voluto spiegare come «non devono essere i seguaci di Cristo». «Gesù – ha spiegato commentando il Vangelo – addebita agli scribi, maestri della legge, tre difetti che si manifestano nel loro stile di vita: superbia, avidità e ipocrisia. A loro piace ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Ma sotto apparenze così solenni – ha proseguito Bergoglio – si nascondono falsità e ingiustizia. Mentre si pavoneggiano in pubblico, usano la loro autorità per divorare le case delle vedove, che erano considerate, insieme agli orfani eagli stranieri, le persone più indifese e meno protette».
Pregano per farsi vedere
Francesco ha ricordato che «gli scribi pregano a lungo per farsi vedere» ed ha aggiunto: «Anche oggi esiste il rischio di assumere questi atteggiamenti. Ad esempio, quando si separa la preghiera dalla giustizia, perchè non si può rendere culto a Dio e causare danno ai poveri. O quando si dice di amare Dio, e invece si antepone a Lui la propria vanagloria, il proprio tornaconto». Infine un richiamo alla “vera carità”, che non è liberarsi del superfluo magari con grande ostentazione, ma dare ciò che si ha di più importante con discrezione e umiltà.
Galantino: “C’è chi vorrebbe zittirlo”
«C’è la voglia di qualcuno di mettere il silenziatore alla parola bella e comprensibile del Papa. C’è qualcuno che vuole farci capire che il Papa è una sorta di “incidente di percorso” della Chiesa. Ma non è così». Lo ha detto a SkyTg24 il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino. «Il cambiamento fa fatica», ha aggiunto. Quanto alle voci di possibili altri arresti in arrivo nell’inchiesta “Vatileaks”, Galantino ha smentito: «Non sono investigatore, mi piacerebbe ma non faccio parte della Gendarmeria». Aggiungendo però che, se le notizie sui presunti scandali sono vere, «dovremmo vergognarci e porre rimedio. Noi non vogliamo tenere nascoste queste cose». Intanto Mario Benotti, capo segreteria particolare del sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, dopo essere stato accostato all’inchiesta da alcuni quotidiani ha deciso di autosospendersi per rispetto delle istituzioni, dichiarando però nel contempo la sua «totale estraneità alla vicenda».
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8 Novembre 2015
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