Tronca-l’anticorpo scivola sul fair play

Adesso non è che tutto quello che dice Cantone sia oro colato o il verbo divino, è certo che però le sue parole fanno discutere. Come è successo per le ultime dichiarazioni su Milano “capitale morale” e Roma che “non ha gli anticorpi”, che hanno scatenato un putiferio, qualche risentimento e pure prese di posizione campanilistiche. Su quelle affermazioni io avrei qualcosa da ridire e sull’assoluzione della città lombarda, non mi sarei fatto trasportare dall’eccitazione della buona riuscita dell’Expo, dimenticando che solo una decina di giorni prima, ad esempio, c’era stato l’arresto del Vice presidente della regione Lombardia, solo per citare l’ultimo caso di corruzione. Certo che però, se su Roma dovessimo parlare delle dimissioni del sindaco…           Ma finalmente sono arrivati gli anticorpi, nella persona del prefetto Tronca che sarà pure un ottimo servitore dello stato ma, in quanto a fair play è già scivolato. Dire: “non so se vedrò Marino” non mi è sembrato elegante e ha dato una sgradevole sensazione di superiorità morale meneghina, dato che i romani…
Vedere l’ex sindaco, credo che sia doveroso, non certo per il passaggio della campanella (ricordate Enrico stai sereno?), ma almeno per una stretta di mano a una persona  che a vari livelli tutti abbiamo criticato, ma che i  romani, anche se in parte  pentiti, comunque  avevano eletta e da essa si erano fatti rappresentare.
Ricordo al Prefetto che snobbarlo è come snobbare la città e che ad essere commissariati non sono i cittadini, ma solo la politica.
 
UMBERTO SILVESTRI
Giornalista e scrittore