Matteo grandi
5:16 pm, 19 Ottobre 15 calendario

Netflix, la tv on demand separerà la famiglia?

Di: Redazione Metronews
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Una premessa è necessaria: Netflix non rivoluzionerà le nostre vite come vogliono farci credere. O forse, sì, ma non necessariamente in meglio. Preceduto da un tam tam mediatico che neanche lo sbarco degli alieni, in realtà il nuovo servizio di tv on demand – disponibile in Italia dal 22 ottobre – non sarà né una rivoluzione, né l’anno zero della televisione via web nel Belpaese. E non solo perché, seppur con dinamiche e prezzi diversi, servizi simili sono già presenti: da Chili a Infinity passando per Premium Online. Ma anche perché nelle nostre case la televisione del futuro è già sbarcata, ed è quella che cattura gli ascolti degli adulti del futuro; per la cronaca, si chiama Youtube.
Appurato che Netflix non segnerà l’inizio di una nuova era, vale la pena capire perché intorno a alla piattaforma ci sia così tanta attesa e, soprattutto, perché in America abbia avuto tanto successo. I motivi sono principalmente due: prezzi contenuti e chiarezza sui pacchetti proposti. Con Netflix non si paga il singolo film o la singola serie tv che si decide di vedere ma si acquista un abbonamento mensile scelto fra tre opzioni possibili (7,99 euro al mese per qualità standard fruibile su un solo dispositivo, 9,99 euro al mese in full HD fruibile su due dispositivi anche contemporaneamente, 11,99 euro al mese per il 4K, Ultra HD, fruibile su quattro dispositivi). Pertanto, una volta abbonati, si ha accesso all’intera programmazione del servizio. Su quali saranno i contenuti di questo servizio ancora nulla trapela: film, serie tv e documentari, sì certo, ma sui titoli sarà mistero fino all’ultimo (tanto che sul sito italiano a 72 ore dal via non è ancora possibile neppure registrarsi, ma soltanto lasciare la propria mail per essere avvisati quando Netflix sarà attivo).
Nel frattempo, gli entusiastici proclami che precedono l’accensione del canale andrebbero stemperati passando in rassegna le possibili controindicazioni. Fra le potenziali ricadute sociali: famiglia di 4 componenti (con abbonamento da 11,99) rompe ogni ogni forma di comunicazione interna, in quanto ognuno è rapito dal proprio programma sul proprio device. Sono gli effetti collaterali di un progresso che corre più veloce dei suoi stessi scopi. Il telefono, nato per avvicinare persone lontane, appena si è fatto smart è diventato una barriera fra persone nella stessa stanza. La tv, nata come moderno focolare domestico, più si fa smart più rischia di trasformarsi in isolatore d’individui sotto lo stesso tetto.
Il rischio è che, di questo passo, moriremo intelligentissimi e soli.
MATTEO GRANDI, giornalista e blogger
 

19 Ottobre 2015
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