Atac ed Esposito C’è aria di crisi

ROMA La terza fase dell’amministrazione Marino trova un altro macigno sulla sua strada. La guerra tra i vertici di Atac e il piemontese Stefano Esposito, assessore ai Trasporti dopo l’era Improta. Al centro del contendere la gara d’appalto per aquistare i nuovi bus, rivelatasi un flop. Dovevano essere 700, in vista del Giubileo. Alla fine, senza gara, ne arriveranno 250. In questo quadro, l’assessore, secondo le accuse del senatore di Ncd Andrea Augello, Esposito avrebbe tentato di condizionare Atac per mettere a gara (e quindi aprire ai privati) anche la manutenzione degli autobus.
Un’ingerenza, tra l’altro in netto contrasto con gli indirizzi del Pd e della municipalizzata, che Atac non ha smentito e che ha prodotto le annunciate dimissioni dell’ad Danilo Broggi, uomo di Marino, e l’ira del direttore generale Francesco Micheli (le cui dimissioni sono state smentite dal Campidoglio). Da parte sua Esposito ha ribattuto che non sarà certo lui ad andarsene.
METRO