A Venezia Bellocchio promuove anche Bergoglio
FESTIVAL A 75 anni Marco Bellocchio ritorna a casa, alla sua Bobbio, e alla sua anarchia. Con “Sangue del mio sangue” (in concorso a Venezia) storia di una suora che seduce due fratelli, regala uno dei suoi film più “liberi”. «Ho voluto fare un film asistematico, senza pormi troppe domande. Un film dove manca quel rigore all’americana in cui tutto deve corrispondere», spiega. Ancora un film con la religione e la religiosità al centro: «Ma non mi sono convertito. Il potere, come quello della Chiesa, continua a darmi fastidio. Ma ammetto che oggi abbiamo un Papa più a sinistra della sinistra». E, se gli si chiede perché sia tornato a Venezia risponde: «Avevo detto che non avrei più gareggiato, ma ho pensato che non è solo il regista a competere e che non potevo togliere agli attori una possibilità». SILVIA DI PAOLA
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