MAFIA CAPITALE
10:21 pm, 4 Giugno 15 calendario

Terremoto Capitale Sindaco sotto assedio

Di: Redazione Metronews
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ROMA Le conseguenze della “mazzata” inferta alla politica dalla nuova ondata di arresti nell’inchiesta “Mondo di Mezzo” erano tangibili ieri in Campidoglio, quando la seduta dell’assemblea Capitolina non è partita e i pochi consiglieri in aula non parlavano che delle indagini.
Ieri per tutta la giornata il centrodestra, compatto, ha chiesto le dimissioni del sindaco Ignazio Marino e lo scioglimento del Comune. Richiesta avanzata anche da alcuni esponenti del Pd, come Michela Prestipino, esponente della direzione nazionale Dem. Un terremoto istituzionale al quale i vertici del partito hanno reagito con una riunione a porte chiuse tra il presidente Pd Matteo Orfini, il sindaco Marino e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. La Regione, oltre al consigliere Pdl Luca Gramazio, ha visto coinvolto anche un ex uomo di fiducia di Zingaretti, Maurizio Venafro, fino a poche settimane fa capo di gabinetto del presidente del Lazio. A lui sono contestati presunti illeciti su un appalto per l’acquisto del servizio Cup (centro unico di prenotazione) della sanità regionale.
Al termine della riunione Orfini è tornato a difendere l’operato di Marino e Zingaretti, spiegando come in questi mesi lo stesso sindaco abbia collaborato in maniera attiva con la Procura per fare luce sulle irregolarità negli appalti del Comune. E sull’ipotesi di commissariamento il prefetto Franco Gabrielli ha fatto notare che la decisione ultima spetta al governo, ricordando che in prefettura il lavoro della commissione di inchiesta su Mafia Capitale sta continuando e non subirà battute d’arresto nonostante i nuovi arresti. «Poi avrò tempo fino al 30 luglio per trarre le conclusioni del lavoro svolto». Il parere della commissione avrà un peso fondamentale per decidere se commissariare o meno il Campidoglio.
Nel frattempo  i consiglieri comunali colpiti dall’inchiesta saranno sostituiti dai primi fra i non eletti. Degli ormai ex consiglieri, il patron delle Coop Salvatore Buzzi parlava così all’Ex Nar Massimo Carminati: «Devono stare ai nostri ordini».
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4 Giugno 2015
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