Maurizio Guandalini
5:30 pm, 27 Maggio 15 calendario

Tante paure e dubbi sull’Europa

Di: Redazione Metronews
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La Grecia è più di là che di qua, la Spagna con la vittoria alle regionali di domenica di Podemos sta prendendo la rincorsa per una crociata contro Bruxelles, in Polonia ce l’ha fatta un Presidente nazionalista ed euroscettico, nel Regno Unito Cameron prepara, entro il 2017, il referendum per portare fuori la Gran Bretagna dall’Europa, mettiamo pure in conto le dichiarazioni di Draghi, governatore della Banca centrale, che, contraddicendosi, rispetto a quello che diceva un po’ di tempo fa, ha sentenziato che l’euro non è così sicuro e dato certo per sempre. E l’Italia? Da noi ci sono le regionali, prese sottogamba, il 31 maggio e sono le prove generali per le elezioni politiche. Ogni elezione è un test nazionale perché tutto è intrecciato. Lo scetticismo verso l’Europa monta in tutte le forze politiche, centro, destra e sinistra tra le vie di Genova come tra le contrade senesi. Non c’è fiducia e nemmeno la prospettiva riesce ad essere coinvolgente. Un presidente di commissione come Juncker è inadatto a qualsiasi rilancio, il piano, per animare la crescita, di 500 miliardi, poi ridotto a 20, e oggi a nulla, si è perso per strada. Grandi cose per fermare l’immigrazione non passano proprio per la testa dei politici seduti in Europa. E poi c’è tutto il capitolo del patto di stabilità che è vergognoso, perché basta seguire la cronaca locale dei vari comuni italiani e leggi di paesi, piccoli e grandi, che hanno in cassa migliaia e milioni di euro inutilizzati. È fuori di senno se una amministrazione comunale di 4-5 mila abitanti deve scrivere a Renzi per chiedere di sbloccare i soldi fermi in cassa per fare una rotonda stradale.
Ogni elezione è un test nazionale perché tutto è intrecciato.
È evidente che se non ora ma non troppo in là, di Europa, di come starci, e se starci c’è da discutere. Se fallisce la Grecia, esce dall’euro, con le file ai bancomat, anche da noi monterebbe la preoccupazione, non dico ci sarebbe l’assalto agli sportelli, ma tracce di panico sì. La globalizzazione ha spaccato a metà la mela: finanza ed economia spostano denari senza problemi a destra e a manca, mentre agli stati nazionali, in dote, sono rimasti i problemi, i vincoli, lacci e lacciuoli, i costi vivi della globalizzazione (e delle varie crisi). Forse per la Grecia si troverà una soluzione, forse no, fallirà e uscirà: state pur certi che grandi deliri non vi saranno perché c’è coscienza, da tempo, che avrebbe svoltato al peggio. Preoccupa la flemma e l’immobilismo  delle classi dirigenti presenti e il fumino di quelle future  che usciranno vittoriose dalle elezioni: occorre colmare il divario per evitare contrasti, mosse azzardate e  uscite naif.
MAURIZIO GUANDALINI
(giornalista-economista, FondazioneIstud)

27 Maggio 2015
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