ricorso tassisti
8:58 pm, 26 Maggio 15 calendario

Il tribunale blocca UberPop in tutta Italia

Di: Redazione Metronews
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MILANO Il tribunale civile di Milano, accogliendo il ricorso delle organizzazioni dei tassisti, ha disposto il blocco in Italia del servizio UberPop con attività di trasporto passeggeri esercitata da privati cittadini. Secondo i tassisti il servizio si configura come «concorrenza sleale» ed è «in violazione della disciplina amministrativa che regola il settore». A spingere il giudice Claudio Marangoni ad agire rapidamente – come spiega nell’ordinanza – è stato anche l’evento Expo, con aumento del flusso turistico e parallela «intensa promozione» di UberPop sul web con «effetti pregiudizievoli al settore».
Pronto il contro ricorso
Uber avrà ora 15 giorni per adeguarsi al provvedimento, bloccando il servizio che consente a chiunque abbia un’auto e una patente da tre anni di “trasformarsi” in tassista. Altrimenti potrebbero scattare penali da 20 mila euro al giorno. Ma l’azienda annuncia un contro ricorso e precisa che «UberPop continuerà ad operare nelle prossime due settimane». «Faremo appello – spiega De Kievit, capo legale di Uber Europa – per evitare che centinaia di migliaia di italiani siano privati di una soluzione sicura, affidabile e economica per muoversi in città. La commissione Ue ha affermato che gli Stati membri dovrebbero garantire equità, proporzionalità e nessuna discriminazione nella regolamentazione dei nuovi servizi basati sulla tecnologia come Uber».
“Nessun vantaggio collettivo”
«La mancata soggezione degli autisti UberPop ai costi inerenti al servizio taxi consente l’applicazione di tariffe sensibilmente minori rispetto a quelle del servizio pubblico e non praticabili da tassista». Lo scrive il giudice Marangoni nell’ordinanza: «Ciò comporta un’alterazione dell’adeguatezza del tariffario imposto ai tassisti in quanto modifica il quadro dei fattori economici – prosegue – e determina profili di scorrettezza concorrenziale». Ad esempio i tassisti devono coprire i turni anche in orari con domanda scarsa. UberPop «non è paragonabile al servizio di car sharing – afferma il giudice – perchè l’autista non ha un interesse personale a raggiungere il luogo indicato dall’utente» e «ciò sembra ingenerare anche un dubbio sull’effettiva attitudine di UberPop a generare vantaggi alla collettività in termini di riduzione dell’inquinamento e consumo energetico». Infine, secondo Marangoni, UberPop ha determinato «un salto di qualità nell’incrementare e sviluppare il fenomeno dell’abusivismo».
Associazioni  consumatori: regalo a lobby tassisti
«Un danno enorme per gli utenti, perchè limita la concorrenza e riduce le possibilità di scelta». Così il Codacons sull’ordinanza. «È impensabile che un Paese moderno possa essere privato di sistemi innovativi come Uber – prosegue l’associazione – che rispondono ad esigenze di mercato e sfruttano la tecnologia. Ciò che serve è integrare Uber nel mercato italiano rendendolo conforme alle disposizioni vigenti». «L’ordinanza è un regalo alla lobby dei tassisti – afferma l’Unione nazionale consumatori – è evidente che c’è un vuoto normativo, ma questo vuoto non può essere colmato dai giudici. Intervengano Governo e Parlamento».
Un servizio nato un anno fa
UberPop ha debuttato in Italia un anno fa, nel maggio del 2014 a Milano, ed è poi arrivato a Torino, Padova e Genova. In diversi Paesi europei è finita più volte nelle aule di tribunale. L’aspirante autista, dai 21 anni in su, può registrarsi sul sito di Uber, segnalando i propri dati e quelli del veicolo, che deve avere non più di dieci anni di vita. La società controlla il casellario giudiziario e i dati di chi si propone; il via libera viene dato solo a chi ha almeno dieci punti sulla patente e non ha avuto alcuna sospensione negli ultimi dieci anni. Chi vuole chiamare un’auto deve collegarsi al servizio tramite l’app di UberPop, che individua il guidatore più vicino e ne invia i dati (inclusa la foto) all’utente. Si parte da una base di 2 euro, cui si sommano 0,20 euro al minuto a Milano (0,15 nelle altre tre città) più 0,35 euro al km a Milano (0,55 nelle altre tre città); la tariffa minima sono 5 euro e altrettanto paga chi cancella la prenotazione. Sono previste anche delle corse a prezzo fisso: 20 euro, ad esempio, per raggiungere l’Expo di Rho dal centro di Milano. A Roma Uber è presente con i servizi di noleggio professionale, ma non UberPop.
METRO

26 Maggio 2015
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