Eternit, a Torino il processo bis

TORINO Resta in città il processo Eternit Bis. Il gup ha respinto l’eccezione di competenza territoriale sollevata nella scorsa udienza dagli avvocati di Stephan Schmidheiny, il magnate svizzero accusato di omicidio volontario per la morte di 258 persone.
I legali avevano sostenuto che la prima vittima risiedeva a Cavagnolo e per questo la competenza era del tribunale di Ivrea, in base alla nuova ridistribuzione delle circoscrizioni. Ma per il gup il processo si deve svolgere a Torino perché al momento dell’apertura del fascicolo Cavagnolo era ancora sotto la giurisdizione di Torino.
L’udienza preliminare non è ancora conclusa: presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione Piemonte hanno chiesto di essere parte civile, dando seguito alla promessa fatta all’indomani della sentenza di prescrizione del primo processo Eternit. E intanto, ieri, nel corso della discussione è emerso anche un retroscena: nel 1984 Schmidheiny tentò di vendere Eternit alla famiglia De Benedetti.
REBECCA ANVERSA