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7:10 pm, 11 Maggio 15 calendario

Il super web futuro sprizza energia

Di: Redazione Metronews
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ROMA Restituire al controllo pubblico le grandi reti infrastrutturali di telecomunicazioni, a cominciare da quella futura della banda ultralarga. È il piano del governo che ipotizza anche uno stanziamento di 6,5 miliardi in cinque anni per la fibra ottica. A gettare nello scompiglio il mondo politico ed economico è però l’indicazione secondo la quale – viste le ritrosie di Telecom a condividere con altri il proprio monopolio – il tutto avverrà attraverso Enel, il colosso elettrico controllato appunto dal ministero del Tesoro. Entro maggio, infatti, l’esecutivo dovrà determinare modalità e quantificazione degli incentivi per la nuova rete.
Il soggetto privato nell’angolo
L’azienda guidata da Starace, nelle valutazioni di Palazzo Chigi, ha le caratteristiche per diventare il candidato migliore per accelerare sulla banda di ultima generazione. Una scelta con una conseguenza pesante: rendere marginale l’attuale rete del soggetto privato Telecom. Enel ha dichiarato la disponibilità a impegnarsi con un progetto in tempi strettissimi: tre anni per raggiungere tutta l’Italia mandando in soffitta la vecchia infrastruttura in rame e senza reclamare (a differenza di Telecom) un ruolo nella gestione del servizio. Il cardine dell’operazione è una recente normativa che consente di stendere il cavo della banda larga anche sui tralicci elettrici (con il coinvolgimento di Terna). Un’opzione che supera le difficoltà degli scavi e ne comprime i costi. Ma soprattutto consente di raggiungere le aree del Paese penalizzate dall’arretratezza del “digital divide”, arrivando direttamente nelle case con la fibra.
Il governo non sceglie la sposa
«Il governo fissa obiettivi e incentivi. Gli operatori scelgono, con i loro piani, se conformarsi o no». Così il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli: «Non è il governo che deve scegliere la sposa. Ci sono degli incentivi a disposizione degli operatori che manifesteranno la volontà di investire. Se ci saranno più proposte otterrà gli incentivi chi proporrà tempi più brevi e costi minori».
E il titolo Telecom precipita
Telecom scende in Borsa dopo le indiscrezioni sul possibile passaggio ad Enel del progetto per la banda ultralarga. Il titolo ha chiuso la seduta di ieri con un calo dell’1,79% a 1,041 euro per azione, tra scambi superiori alla media (oltre 110 milioni i pezzi passati di mano, contro una media di 93 milioni), dopo essere arrivato a perdere oltre il 3,3%. Le voci non sembrano però aver premiato Enel, con una reazione più cauta: il titolo ha perso lo 0,52% a 4,20 euro. «L’aspetto negativo per Telecom Italia sarebbe un’ulteriore difficoltà ad accedere a eventuali finanziamenti pubblici – sottolineano gli esperti – se fosse confermata la linea che il Governo le preferirebbe soggetti parzialmente pubblici».
METRO

11 Maggio 2015
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