Cuba
8:06 pm, 10 Maggio 15 calendario

Raul Castro a Francesco: Con lei torno a pregare

Di: Redazione Metronews
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VATICANO «Leggo tutti i discorsi del Santo Padre, se continuerà a parlare così anche io che sono comunista ricomincerò a pregare. E non lo dico per scherzo». È l’ammissione del presidente cubano Raul Castro, fratello di Fidel, durante la sua giornata tra Vaticano e Palazzo Chigi: «Quando il Papa verrà a Cuba, prometto di assistere alle messe che celebrerà – ha aggiunto – sono rimasto molto colpito dalla sua saggezza, dalla modestia e per tutte le virtù che conosciamo e lui ha. Il Partito comunista cubano ha vietato la missione dei credenti. Ora permettiamo che ci siano dei credenti, è già un passo importante».
Gratitudine per la mediazione con gli Usa
Nel lungo colloquio con Francesco – durato quasi un’ora «in un clima di estrema cordialità e familiarità, senza la presenza di interpreti» – il presidente cubano ha espresso gratitudine a Bergoglio per il prezioso aiuto dato dalla Santa Sede (e il suo «ruolo attivo») nelle trattative per la normalizzazione delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Si è poi parlato dell’accoglienza che verrà data dalla popolazione cubana al Papa nella visita nell’isola in programma a settembre.
Francesco ha donato a Raul Castro una medaglia con San Martino che riveste un povero con il suo mantello. «È un’intuizione di quello che dobbiamo fare – ha detto Bergoglio – coprire la miseria della gente e poi promuovere la gente». Il secondo dono è stato l’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”, che è il documento programmatico del suo Pontificato. «Qui ci sono alcune di quelle dichiarazioni che a lei piacciono – ha detto Papa Francesco – il testo ha una parte religiosa e una sociale».
Una croce di barconi
Raul Castro ha donato al Papa una medaglia e un quadro del cubano Kacho che raffigura una croce realizzata con barconi come quelli dei migranti e una persona inginocchiata a pregare (ispirato alla visita di Bergoglio a Lampedusa). In precedenza nel 1996 Giovanni Paolo II aveva ricevuto il fratello di Raul, Fidel Castro, e nel 1998 aveva compiuto uno storico pellegrinaggio a Cuba, seguito da Benedetto XVI nel 2011, quando ad accoglierlo c’era già il presidente Raul.
“Una nuova pagina di storia”
«Veniamo accusati di non rispettare i diritti umani. Ma chi li rispetta nel mondo? Da noi la salute è un diritto per tutti, come l’istruzione. Riconosciamo di aver compiuto errori, ma i diritti umani non vanno strumentalizzati». Così Raul Castro dopo l’incontro con il premier Matteo Renzi. «Stiamo cercando di migliorare il nostro sistema politico sociale e culturale – ha proseguito Castro – ma è difficile farlo senza shock. Non avremmo mai dovuto essere inseriti nella lista dei Paesi terroristi e speriamo di uscirne entro maggio grazie al presidente Obama». «L’Italia vuole essere protagonista di una nuova pagina di storia, Cuba lo sarà – ha detto Renzi – vogliamo combattere insieme le ingiustizie e la povertà».
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10 Maggio 2015
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