I Bambini sanno e molto più dei grandi

CINEMA. “Tutti i grandi sono stati bambini una volta (Ma pochi di essi se ne ricordano)”. Il Piccolo Principe docet! A rinfrescare la memoria di noi genitori, spesso disattenti e troppo indaffarati per ascoltare con gli occhi e vedere col cuore, arriva l’ultimo lavoro di Walter Veltroni: I Bambini sanno. Presentato al Parco della Musica, con tanto di passerella vip (sul red carpet da Pippo Baudo a D’Alema, da Napolitano a Mattarella, passando per la Boldrini e dintorni) il film sarà nelle sale il 23 aprile. Prodotto da Sky e distribuito da Bim, la pellicola attraversa, con lo sguardo di 39 ragazzini, da nord a sud, l’Italia. Ognuno dei protagonisti (doverosi i complimenti al casting, a Danilo Rea per le musiche e a Fiorella Mannoia, perfetta chiosa sonora al film!), intervistato nella propria stanza dal giornalista Veltroni, risponde a domande su amore, sessualità, famiglia, Dio, la morte e gli altri grandi temi della vita. Si ride e si piange mentre la telecamera, fissa sul viso smunto o sul faccione pacioso del bambino di turno, ne cattura, immortalandoli, sogni (o gli incubi), e speranze che comunque vincono sempre. Sì, perché anche se ognuno confessa (ahinoi!) di “soffrire più dei grandi” poi, però, sa cosa serve davvero per essere felice: non smettere mai di sognare. Anche se Babbo Natale non esiste (dice Kevin, perché non gli ha portato la maglietta di Totti, come aveva scritto nella letterina), resta il fatto che i piccoli hanno fantasia più dei grandi e possono far convivere, con semplicità, paradiso e inferno, la teoria del Big Bang con l’esistenza di Dio (poiché l’uno potrebbe esser stato creato dall’altro, no?). E la speranza di vedere il mare o di fare da grande il teatrante, la maestra, il letterato, il saltimbanco, il parrucchiere o il contadino è per un bambino più importante, più forte del potere. 
ORIETTA CICCHINELLI