Ricollocazioni al via con il Jobs Act
ROMA «Il contratto di ricollocazione, all’interno del decreto legislativo in materia di ammortizzatori sociali e ricollocazione dei lavoratori disoccupati che sta per esser varato rappresenta una vera innovazione nell’ottica di ribilanciare finalmente in Italia le risorse impiegate sulla politica passiva (la nuova Aspi denominata Naspi, Nuova assicurazione sociale per l’impiego) con quella attiva, che si affianca da subito per supportare il lavoratore disoccupato nella ricerca di una nuova occupazione»: questo il pensiero di Cetti Galante (nella foto), amministratore delegato di Intoo, società attiva nel supporto alla ricollocazione professionale. «La partecipazione attiva al contratto di ricollocazione -continua Galante – è anche condizione essenziale per l’erogazione del sussidio, anche se ancora non sono chiari i meccanismi attuativi della condizionalità, essendo il fondo per le politiche attive rimasto sotto la competenza del ministero del Lavoro anziché passare sotto l’Inps. Il contratto di ricollocazione è, quindi, finalmente al centro delle nuove politiche attive del lavoro del Jobs Act e rappresenta per le persone disoccupate un’occasione preziosa come strumento per realizzare lo spirito di flexsecurity che caratterizza questa riforma, che vuole ridurre il più possibile i tempi di permanenza fuori dal mercato del lavoro e il conseguente rischio di marginalizzazione. Tuttavia, l’attuale quadro normativo di riferimento deve essere precisato e chiarito al più presto in alcuni passaggi per evitare di comprometterne i risultati».
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