Africa
7:44 pm, 29 Gennaio 15 calendario

Ebola, epidemia frena meno di 100 nuovi casi

Di: Redazione Metronews
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SVIZZERA Forte rallentamento dell’epidemia di Ebola: per la prima volta dalla fine di giugno, ci sono stati meno di 100 casi di contagio confermati in una settimana. L’Organizzazione mondiale della Sanità da Ginevra ha reso noto che tra il 18 e il 25 gennaio il numero di nuovi casi è sceso a 99. Il virus rimane però presente in un terzo delle aree dei tre Paesi dell’Africa Occidentale maggiormente colpiti, Guinea Conakry, Liberia e Sierra Leone, e quindi non è ancora stato sconfitto. «Il numero dei casi è diminuito e tende a zero in molti luoghi», ma l’epidemia «non è ancora fermata», ha avvertito il coordinatore Onu per l’ebola, David Nabarro, parlando dal quartier generale dell’Unione Africana a Addis Abeba, alla vigilia del summit dei leader africani
Sulla mortalità i dati non migliorano
Secondo l’Oms, comunque «la risposta è entrata in una seconda fase e il focus è cambiato, passando dal rallentare la trasmissione al mettere fine all’epidemia». Attualmente il tasso di mortalità si situa tra il 54 e il 62% nei tre Paesi, il che vuol dire che, su questo fronte, non ci sono stati miglioramenti. In totale i casi confermati, sospetti o probabili di contagio sono 22.092, con 8.810 morti. Il summit che si apre oggi a Addis Abeba avrà in agenda – oltre all’avanzata degli islamisti di Boko Haram in Nigeria – anche l’epidemia di Ebola.
Gli scienziati: il virus ora sta mutando
Il virus dell’Ebola potrebbe essere mutato diventando meno pericoloso ma forse più contagioso. È quanto affermano alcuni scienziati francesi dell’Istituto Pasteur che hanno iniziato ad analizzare campioni di sangue da pazienti della Guinea. «Sappiamo che il virus è mutato parecchio – ha detto il dottor Anavaj Sakuntabhai – studiarlo ora ci aiuta a far fronte al nemico».  L’Ebola è un virus Rna, come l’Aids e l’influenza, che hanno un alto grado di mutabilità. Questo però potrebbe renderlo ora più contagioso, con passaggi più immediati da persona a persona, anche se in realtà meno pericoloso. «Abbiamo anche registrato alcuni casi asintomatici», ha detto Sakuntabhai.
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29 Gennaio 2015
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