Carbone sotto accusa
9:56 pm, 22 Gennaio 15 calendario

Centrale di Vado Ligure indagato anche Burlando

Di: Redazione Metronews
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Savona. Più di 40 indagati, 47 secondo fonti della procura, costituiscono il nuovo livello dell’inchiesta dei magistrati di Savona sulla centrale a carbone di Vado Ligure. Centrale chiusa da quasi un anno:tutti del mondo della politica questi nuovi indagati. Ci sarebbero – secondo la notizia data ieri dal Secolo XIX – il presidente dlela regione Claudio Burlando, l’ex sindaco di Vado e l’attuale, l’assessore regionale all’industria Renzo Guccinelli.
Loro, sentiti dalle agenzie di stampa, dichiarano di non aver ricevuto ancora notizie delle indagini. Secondo fonti giudiziarie, comunque, l’indagine sarebbe per concorso in disastro doloso. I fatti sono noti: in base alle perizie realizzate nel corso degli anni dalla procura, sarebbero addebitabili ai fumi della centrale Tirreno Power almeno 440 morti. Il tessuto cittadino è provato da malattie respiratorie, cardiovascolari e tumori riconducibili alla centrale. A dicembre il ministero dell’Ambiente ha rilasciato un’Autorizzazione integrata ambientale restrittiva, tanto che l’azienda affermò di non essere in grado di “ambientalizzare” gli impianti. L’Aia ha poi dato 30 mesi di tempo a Tirreno Power per coprire i carbonili: punto contestato dalla procura in quanto sono proprio le polveri di carbone all’aria aperta a ricoprire la città. 
La legge sugli eco-reati al Senato
Raffiche di emendamenti in Commissione Ambiente al Senato per la legge sugli “ecoreati” targata M5S (firma Salvatore Micillo) che introduce il disastro ambientale come reato (oggi non esiste una fattispecie precisa).  Se da una parte sono aumentati gli sconti di pena in caso di inquinamento “per colpa e non per dolo”, dall’altro un emendamento a firma Casson (Pd) ha inasprito le pene in caso di più di una vittima. Contestazioni ha sollevato un altro testo del Pd: «Chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni». Il M5S ha contestato la parola “abusivamente”. Nel caso di Vado Ligure il reato, se dimostrato, sarebbe stato compiuto non certo abusivamente. Le prossime settimane saranno decisive per l’approvazione della legge al Senato.
SARA MELIS

22 Gennaio 2015
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