Orlando, sos corruzione “Il livello è intollerabile”
ROMA Non solo Mafia Capitale. La piaga della corruzione riguarda l’Italia intera e, soprattutto, rischia di bloccare il Paese: lo ha detto ieri il ministro della Giustizia Andrea Orlando nella sua annuale relazione sull’amministrazione della Giustizia illustrata alla Camera (poi passata con 222 voti a favore e 89 contrari). «Le inchieste dimostrano che la corruzione ha raggiunto dimensioni intollerabili – ha detto il Guardasigilli- anche per il frequente suo intreccio con le organizzazione di tipo mafioso. Questo ha effetti devastanti sul piano economico e per i cittadini». Orlando poi ha però difeso il reato di falso in bilancio, «un tema cruciale nel contrasto delle più gravi forme di criminalità economica», e per questo la ricetta del Governo è un inasprimento delle pene, oltre a una nuova classificazione che passi da reato di danno al più grave reato di pericolo. Nessun cenno, però, alla scelta del Governo di riproporre le soglie di non punibilità introdotte dalla legge del 2003 del Governo Berlusconi.
Giustizia, il “macigno”
Il ministro nella sua relazione ha anche affrontato i temi più controversi legati alla giustizia italiana: «il malfunzionamento del sistema giudiziario rappresenta, secondo chi ci guarda da fuori, uno dei più grandi macigni sulla strada della crescita».
Carceri, nessun allarme
Per il ministro Guardasigilli, infine, «l’emergenza carceraria è stata superata senza ricorrere a misure straordinarie» come amnistia e indulto. Orlando ha riferito che al «31 dicembre 2014 i detenuti nelle carceri italiane erano complessivamente 53.623».
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