“Col rap che va oggi non spartisco nulla”

ROMA Il “King del rap” sta per tornare. Martedì 20 uscirà “Status”, nuovo cd di Marracash, dopo oltre tre anni d’assenza. Un disco tosto e senza peli sulla lingua, che “Marra” presenterà da lunedì con un “instore tour”.
S’è preso una lunga pausa, come mai?
Ho pensato addirittura di smettere. Perché non ho nulla da spartire col rap che va di moda oggi. Poi ho capito che c’è ancora spazio per chi fa cose alternative: io sono una scheggia impazzita, uno che destabilizza.
L’album non le manda a dire. Anzi.
Ci sono tanti pezzi duri. “Crack” è il manifesto. Vedo lo schifo che c’è in giro e allora dico «mi fai venire voglia di fumare crack», metafora per “adesso basta!”. Oppure “20 anni (Peso)”, un brano politico, che descrive il nostro “no future”.
In “Vendetta” si definisce “un leader non un boss”.
Perché il boss comanda da dietro le quinte, io vado nelle strade. Mi piacerebbe essere una guida per i ragazzi, dar loro una possibilità. Lo faccio con la mia etichetta Roccia Music, che lancia giovani talenti.
E “Sindrome depressiva da social network”?
È un po’ autocritica. Prima ero in fissa coi social, adesso ho preso le distanze. Troppa superficialità, troppi commenti stupidi. Perché perderci tempo?
Il tono generale è cupo. Ma c’è un po’ di speranza?
Già il fatto di denunciare è un primo passo. La mia è critica, controcultura. Spero che la gente venga toccata. E qualcuno raccolga.
Il nuovo singolo?
S’intitola “In radio”. Dopo tanti pugni nello stomaco, una canzone d’amore. Ma scritta col cuore, non a tavolino come fanno certi professionisti del pop.
I fan l’aspettano in concerto…
Sarà una sorpresa. Partirò in primavera: penso a un live con band e strumenti veri, un’evoluzione, una scelta più adulta.
DIEGO PERUGINI