2014
5:35 pm, 30 Dicembre 14 calendario

Dall’Isis a Cuba il 2014 ha cambiato la storia

Di: Redazione Metronews
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ROMA Se pensassimo che il 2014 sia stato un anno come gli altri ci sbaglieremmo di grosso. Qualche esempio? Nel 2013 l’Isis era una sigla sconosciuta, ebola solo un nome esotico, Cuba isolata dal mondo, in Europa regnava la pace. Poi è arrivato il 2014, carico di scossoni ai vecchi equilibri. 
Ebola
Ebola senz’altro è stato un problema che ha dominato le prima pagine dei mezzi di comunicazione. L’epidemia in Africa Occidentale quest’anno è scoppiata in modo violento, i morti sono quasi ottomila, i contagiati sono arrivati anche in Occidente e pure a Roma. Certo, il virus esiste da anni e crea problemi in Africa da lungo tempo, però solo nel 2014 si è conquistato fama mondiale. 
Stato Islamico
Ma sono gli sconvolgimenti geopolitici a meritare il ruolo di protagonisti. La copertina va allo Stato islamico. nel 2013 era una delle tante sigle più o meno indefinite che combattevano tra i ribelli siriani. Erano il presidente Assad e il regime di Damasco il nemico da abbattere. Poi l’Isis ha saputo costruirsi un piccolo Stato in Siria e da lì ha colto l’occasione di una crisi in iraq per espandersi fino a creare un vasto e organizzato dominio a cavallo dell’Eufrate. Abu Bakr al Baghdadi, che la sera del 29 giugno 2014 ha proclamato la restaurazione del Califfato islamico, una vera e propria entità che ambisce a farsi riconoscere come Stato a tutti gli effetti e che stende il suo potere, in modo più o meno continuo, dalla Siria all’Iraq. L’Isis si caratterizza per l’instaurazione della sharia, le persecuzioni nei confronti di tutte le minoranze e le esecuzioni tragicamente spettacolari di prigionieri occidentali caduti nelle sue mani. Tanto da costringere alla creazione di una nuova coalizione internazionale con oltre sessanta Paesi per contrastarlo. Tanto da far riavvicinare Stati Uniti ed Iran. Tanto da cambiare forse per sempre la mappa del Medio Oriente. I confini degli Stati, forse. la composizione dei territori, certamente: l’offensiva della scorsa estate ha espulso dal nord dell’Iraq centinaia di migliaia di persone che non fossero sunnite disposte a sottomettersi al Califfo Nero. Sono state cancellate comunità antichissime come i cristiani e gli yazidi. 
Ucraina
La guerra è anche arrivata nel cuore dell’Europa. Da tempi immemorabili non si era arrivati così vicini a un conflitto tra Occidente e Russia. Terreno di scontro l’Ucraina, dove un movimento di piazza ha abbattuto il regime filo-russo. Per reazione le regioni russofone dell’est si sono dichiarate indipendenti e hanno avviato un conflitto secessionista, con vere e proprie battaglie e numerose vittime. Secondo Kiev e la Nato truppe russe sono state al fianco degli insorti. E a fare le spese della guerra anche un aereo malese abbattuto sui cieli ucraini con 298 persone a bordo, il settimo incidente aereo più grave della storia. Tutt’ora si continua a sparare, anche se una tregua sembra sostanzialmente reggere. Intanto la Crimea è stata annessa da Mosca. 
Gaza
Mentre il Medio Oriente è in fiamme, anche la regione israelo-palestinese continua a vivere i suoi drammi. A seguito di una pioggia di razzi da Gaza su Israelei, a luglio le forze di difesa Israeliane hanno scatenato contro i guerriglieri palestinesi di Hamas l’Operazione Margine di protezione con l’intento di fermare il lancio di missili dalla Striscia verso il proprio territorio. Il 17 luglio ha preso il via l’invasione di terra con l’obiettivo di distruggere la rete di tunnel di Hamas. Alla fine le vittime a Gaza saranno tra le 2.127 e 2.168, tra cui 495-578 bambini.
La tensione nelle ultime settimane è salita anche in Cisgiordania e soprattutto a Gerusalemme, dove si sono verificati una serie di attentati “artigianali” da parte di militanti isolati, che a volte hanno scelto di gettarsi con la propria auto contro passanti ebrei.
Libia
Passata un po’ in secondo piano sui media internazionali, si è invece molto inasprita la crisi libica che tocca così da vicino l’Italia. Nel Paese sull’altra sponda del Mediterraneo è ormai in corso una vera e propria guerra civile tra molteplici milizie armate, radunate intorno ai due gruppi principali, quello laico e quello islamista, che sono arrivati persino ad avere come espressione politica due parlamenti diversi. Anche in questo scorcio di tempo a cavallo di capodanno la situazione rischia di precipitare in una guerra aperta e totale. 
Cuba e Stati Uniti
È a Papa francesco che si deve la ripresa delle relazioni internazionali tra Washington e L’Havana dopo decenni di messa a bando reciproca. A sorpresa a dicembre Barack Obama e Raul Castro hanno annunciato il disgelo ringraziando il Papa per il lavoro di mediazione svolto segretamente. 
Scozia
Niente indipendenza per la Scozia dove i secessionisti hanno perso il referendum per staccarsi dalla Gran Bretagna. Ma comunque un evento di grande valore storico e simbolico che ha riaperto molti giochi non solo sull’isola britannica ma in tutta Europa. 
Conflitti razziali
È di fine anno la crisi che sta attraversando gli Stati Uniti (dove per inciso i democratici di Obama hanno perso alle elezioni il controllo di Camera e Senato facendo del presidente un’anatra zoppa per i prossimi due anni): una serie di uccisioni di giovani neri da parte di poliziotti ha sucitato una serie di proteste in tutto il Paese, e alla fine a New York sono anche stati assassinati due poliziotti. 
NIGERIA
Sempre più forte la presenza armata degli islamisti di Boko Haram. Nel 2014 si sono caratterizzati soprattutto per il rapimento di centinaia di ragazze costrette a convertirsi e servire i loro carcerieri.
OSVALDO BALDACCI
 

30 Dicembre 2014
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