Giovani resistenti
9:39 pm, 18 Dicembre 14 calendario

Medico e architetta ambulanti per forza

Di: Redazione Metronews
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Può capitare che passeggiando tra i mercatini di Roma Nord, quella stessa Roma Nord sotto le luci dei riflettori, ci si imbatta in una storia che allarga il cuore. Un racconto di forza e di resistenza. 
Andrea e Michela vendono monili e accessori. “All’avanguardia”, come ha detto loro una signora che poi non ha comprato nulla. Però la signora aveva ragione. Andrea e Michela sono mille passi avanti rispetto a quei giovani che troppo spesso sono descritti su giornali e tv.
Cardiologo e gioielliere
Andrea Siracusano (di cognome e di fatto) ha 25 anni e una borsa di studio in cardiologia. Studia la rigenerazione cardiaca dopo un infarto, con la tecnica delle staminali. Tre anni di contratti lo rende un ragazzo fortunato rispetto ad altri coetanei, ma lo stipendio è poca roba. La sua ragazza, per dire, stesso lavoro e stessa specializzazione, in Belgio ha una borsa Marie Curie: tutta un’altra storia per trattamento economico e considerazione sociale. In Belgio conosce un neozelandese che ha lavorato anche al film Hobbit e che gli insegna la tecnica della “cotta di maglia”. Chiunque abbia visto un’armatura sa di cosa si tratta: quel particolare intreccio di ferro che i guerrieri indossavano nel Medioevo. Andrea guerriero lo è nel cuore: impara la tecnica per esercitare a propria manualità. A Roma trova una soluzione: realizzare anelli, bracciali e collane da vendere. 
Architetta creativa
Michela Benignetti ha 27 anni ed è architetto, e lavora gratis da troppi mesi. “Lavorare gratis”: un ossimoro che in Italia è normalità. Per sbarcare il lunario lavora come hostess. Una volta, a un evento Nespresso, vede le capsule del caffè vuote e realizza che potrebbero essere riutilizzate per farne monili. I due sono amici e mettono insieme i talenti. I gioielli ora sono su Facebook: Medieval Art Design. 
C’è chi resiste
Andare via dall’Italia? «L’ho considerato – ci racconta Andrea – soprattutto per raggiungere la mia ragazza. Ma qui ho un contratto, rinunciarvi mi sembrerebbe un lusso, data la situazione che mi circonda”. E la situazione è drammatica: alla Cattolica, dove lavora, prima le borse erano due, poi è rimasto solo lui. «Per me l’indipendenza economica è tutto. Quindi dopo il lavoro – ci spiega Michela – dalle 20 a mezzanotte schiaccio capsule e creo oggetti. Forse la vacanza a spese mie non è così lontane». 
STEFANIA DIVERTITO
 

18 Dicembre 2014
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