Processo Minotauro
5:32 pm, 15 Dicembre 14 calendario

‘Ndrangheta, imputati restano in carcere

Di: Redazione Metronews
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TORINO Si è aperto con un rinvio in tribunale il maxi processo d’appello Minotauro sull’infiltrazione della ’Ndrangheta in Piemonte. Alla sbarra ci sono 70 personaggi che secondo l’accusa sarebbero i riferenti piemontesi delle cosche calabresi. Tra loro anche l’ex sindaco di Leini, Nevio Coral, a cui era stata inflitta una pena di dieci anni. Il processo di primo grado si era chiuso lo scorso 22 novembre ed erano state emesse 36 condanne per un totale di 260 anni di carcere: la condanna più alta, a 21 anni e mezzo, era stata quella inflitta a Vincenzo Argirò, considerato uno dei capi del «Crimine», il braccio violento dell’organizzazione. In avvio di udienza il pg Antonio Malagnino ha chiesto alla Corte presieduta dal giudice Paola Perrone che i 12 imputati che si trovano ancora in carcere vi restino fino alla fine del processo. «Chiediamo di sospendere – ha dichiarato – i termini massimi della custodia cautelare per tutta la durata del dibattimento e per tutti gli imputati, data la complessità del dibattimento». Il giudice ha accolto la richiesta dell’accusa. Nessun imputato uscirà quindi di prigione il 20 febbraio 2015, data del termine della custodia cautelare. Ma aspetteranno tutti il responso della Corte. «L’esame non sarà né facile né breve – ha detto il presidente della Corte spiegando la scelta di accogliere la richiesta del procuratore generale – anche dato l’alto numero degli imputati. L’esame non è esauribile nei prossimi termini massimi della custodia cautelare, quindi è indispensabile accogliere la richiesta del procuratore generale. Affinché il danno sia contenuto il più possibile ci sarà un programma di udienze fitto, di tre udienze settimanali».
REBECCA ANVERSA
 

15 Dicembre 2014
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