ebola
8:23 pm, 24 Novembre 14 calendario

Italiano malato d’ebola trasferito a Roma

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA L’emergenza ebola raggiunge Roma. È in programma per la mattina di martedì l’atterraggio a Pratica di Mare (Roma) del Boeing KC-767 dell’Aeronautica Militare che riporterà in Italia il medico italiano dell’Ong Emergency risultato positivo al virus Ebola in Sierra Leone. Il paziente, che viaggerà all’interno di una speciale barella isolata avio-trasportabile verrà assistito durante il volo di trasferimento da un team medico dell’Aeronautica Militare specializzato in  bio-contenimento.
Il trasferimento
Ad attendere a bordo pista il medico contagiato ci sarà un’ambulanza  dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, equipaggiata per il biocontenimento. Si procederà quindi al trasbordo del paziente, sempre in stato di isolamento, dalla barella aviotrasportabile a quella  dell’ambulanza, che partirà poi alla volta dello Spallanzani. Sono state predisposte tutte le misure per garantire il trasporto e il ricovero in massima sicurezza e iniziare tempestivamente il trattamento clinico.
Contagio in Sierra Leone
Si tratta del primo caso di ebola per un cittadino italiano. Il medico di Emergency è risultato positivo al virus in Sierra Leone. Il medico lavorava nel Centro per malati di ebola di Lakka, dove sono impiegati 26 italiani. Tutto lo staff del Centro di Emergency, ha fatto sapere la ong, segue una formazione specifica sui protocolli di protezione per evitare il contagio e la diffusione del virus. Tuttavia, nessun intervento sanitario in un’epidemia così grave può essere considerato completamente privo di rischi.
Senza sintomi
«Mi sento di rassicurare la famiglia che il nostro medico sta bene – ha sottolineato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – non ha avuto febbre o altri sintomi durante la notte, lunedì mattina ha fatto colazione e continua a bere in maniera autonoma». Quindi ha ribadito che non c’è «alcun aumento del livello d’allarme». Poi ha chiesto ai media di rispettare «il diritto alla privacy del nostro medico e della sua famiglia».    
Le procedure per il trasferimento «non comportano alcun rischio per la comunità», ha riferito Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore della sanità. Il trasporto di malati in Europa e Stati Uniti è stato già portato a termine con successo diverse volte dall’inizio della crisi, come nei casi dei missionari spagnoli.
METRO

24 Novembre 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo