9:05 pm, 16 Luglio 14 calendario

La famiglia maltese che salva i migranti

Di: Redazione Metronews
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Malta. Una ricca coppia italo-americana di filantropi   sta mettendo in piedi la prima organizzazione privata per soccorrere i barconi dei migranti nel mar Mediterraneo. Si chiama  Migrant Offshore Aid Station (Moas). Regina Catrambone (nella foto a sinistra) è originaria di Reggio Calabria, ma con suo marito, l’americano Cristopher, vive a Malta dove dirigono una compagnia assicurativa. Regina ha accettato di raccontare a Metro la sua esperienza e le motivazioni che l’hanno spinta ad intraprendere l’iniziativa umanitaria. 
Come è nata la vostra idea di aiutare i migranti?
Lo scorso anno durante una crociera nel Mar Mediterraneo io e mio marito  notammo una giacca invernale che galleggiava  come un fantasma.  Il nostro capitano, che aveva lavorato nelle forze armate di Malta,  ci spiegò che era probabilmente appartenuto a un migrante che forse era ormai morto. Qualche giorno dopo  Papa Francesco  visitò Lampedusa  e rivolse un appello a tutti, compresi gli imprenditori, affinché contribuissero ad aiutare quei disperati, non solo con il denaro ma anche con il proprio lavoro. Quando nell’ottobre del 2013 ci fu il naufragio in cui persero la vita oltre 360 migranti, io e mio marito abbiamo deciso che dovevamo fare qualcosa. Ecco come è nata l’idea di  Migrant Offshore Aid Station.
A che punto è la vostra iniziativa?
Inizieremo la formazione dell’equipaggio  la prossima settimana  e abbiamo intenzione di partire con la nostra prima missione ad agosto. Abbiamo una barca di 40 metri (acquistata in Virginia, ndr), così come un equipaggio esperto compresi i paramedici. Il nostro obiettivo è quello di assistere le autorità nella  ricerca e nel salvataggio di vite umane.
Vi stanno aiutando organizzazioni internazionali?
No, il progetto è stato totalmente finanziato da me e mio marito. Per questo lanciamo anche un appello pubblico ai privati  per le donazioni (www.moas.eu), in modo da far crescere l’iniziativa.
Cosa si aspetta da questa esperienza?
Se riuscissimo a salvare anche solo la vita di un migrante, o ad aiutare donne e bambini a trovare una vita migliore, saremmo soddisfatti.
Avete pensato  che qualcuno può accusarvi di cercare solo pubblicità?
Abbiamo semplicemente risposto ai numerosi appelli rivolti dal Papa, da Mare Nostrum e da tutte quelle persone e organizzazioni che credono che si debba fare di più per evitare nuove tragedie.
Cosa pensa del fatto che Malta sia spesso accusata di non voler aiutare e accogliere  i migranti?
In realtà Malta si prodiga molto per salvare le vite umane, nonostante sia un piccolo Stato. Ma chiede  semplicemente che anche gli altri Paesi dell’Unione europea facciano la loro parte, perché aiutare le migliaia di persone che partono con i barconi deve essere una responsabilità collettiva. Anche io credo che debba essere  una  responsabilità di tutti.
 
(Valeria Bobbi)

16 Luglio 2014
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