7:14 am, 9 Giugno 14 calendario

Aci contro Motorizzazione tra 4 giorni il responso

Di: Redazione Metronews
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Roma. I bene informati sostengono che questa sarà la volta buona. Ci aveva provato un referendum del 2005, mai arrivato al giudizio popolare, poi per ben due volte Bersani da ministro, quindi c’era stato l’annuncio con la spending review, caldeggiato dalla Corte dei Conti. Ma ogni volta, all’ultimo momento, l’Aci ha vinto.Parliamo della riforma dei registri automobilistici. Il premier Renzi ha una visione: chiudere il Pra, accorpare le funzioni dell’Aci con la Motorizzazione. Ma ha già una volta dovuto fare marcia indietro. Ora, con la campagna elettorale alle spalle e forte del consenso, Renzi sta mettendo nero su bianco quello che il 13 giugno dovrebbe finire nella riforma della pubblica amministrazione al Consiglio dei Ministri.Le forze in campoNelle scorse settimane l’Aci ha messo in campo il suo milione di soci facendo scrivere al governo per chiedere di ripensarci: l’Aci, un ento vigilato dal ministero del Turismo, gestisce il Pra, il registro della proprietà automobilistica e riscuote il bollo. La Motorizzazione invece, che fa capo al ministero dei Trasporti, si occupa dei libretti di circolazione. Uno ha 2500 dipendenti, l’altro 3314. Secondo il sottosegretario Nencini, non ci saranno lacrime e sangue, ma il potentissimo presidente dell’Aci paventa tagli su tagli e lo scorso 6 maggio in una riunione al ministero dei Trasporti ha ribaltato la prospettiva dicendosi pronto a gestire l’archivio unico, offrendo alla Motorizzazione la propria piattaforma informatica e le 106 sedi. E ha rilanciato, con due proposte: accollarsi una parte degli esuberi previsti e gestire l’archivio della Motorizzazione garantendo 66 milioni di risparmi. Non tagliare l’Aci, quindi, ma la Motorizzazione. Quali delle due direzioni vincerà? La risposta è nelle mani di Renzi e del ministro Madia. 
Secondo il calcolo del Commissario alla spending review Carlo Cottarelli, uno die principali fautori del progetto di riforma, la Motorizzazione potrebbe assorbire i 2.500 dipendenti dell’Aci, il cui costo è circa 130 milioni, e ottenere economie per 60 milioni. Questi soldi potrebbero tradursi in un risparmio di circa 11 euro per le pratiche di trasferimento di proprietà. Le nuove immatricolazione o i passaggi di proprietà potrebbero, insomma, avere un costo amministrativo di 25 anziché 36 euro (il costo complessivo poi supera 400 euro per effetto delle imposte provinciali e di bollo).
Se la carta di circolazione e quella di proprietà fossero accorpate, come auspica il premier Renzi, in un solo documento, a quanto ammonterebbe il risparmio per le casse pubbliche e per i cittadini? Conto complicato: oggi, per ogni pratica automobilistica, si paga all’Aci 27 euro di “emolumenti Pra” e allo Stato 9 di “diritti motorizzazione”. Dopo la riforma la cifra sarà ridotta, assicurano al ministero. Impossibile definire quanto, perchè bisognerà tutelare l’occupazione degli enti accorpati, e considerare che gli stipendi Aci sono più alti di quelli della Motorizzazione. Ulteriore grattacapo da risolvere. 
(Stefania Divertito)

9 Giugno 2014
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