12:01 am, 20 Gennaio 14 calendario

TERREMOTO MURGIA SARDI INDIPENDENTI

Di: Redazione Metronews
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Cagliari. Non c’è solo il terremoto politico della neonata asse Renzi-Berlusconi: promette scosse telluriche anche la Sardegna. Il 16 febbraio infatti nell’isola si vota per le regionali. E a sparigliare la partita tra Pd e Pdl c’è il movimento rappresentato da Michela Murgia. Si chiama “Sardegna Possibile”, raccoglie le istanze indipendentiste e contro di lei ha tuonato l’attuale governatore Cappellacci: «C’è una signorina, anzi una signora, che sostiene che dovremmo sederci al tavolo con gli armatori per definire le regole dei trasporti marittimi. Cioè con chi ha ridotto alla fame l’economia della Sardegna: noi l’abbiamo portato davanti all’Antitrust e abbiamo avuto ragione».
Michela Murgia: il movimento che rappresenta è dato per favorito. Lo dicono i sondaggi commissionati dai partiti concorrenti…Eh, già, anche perché noi i soldi per i sondaggi non li abbiamo.
Pd e Pdl sono travolti da scandali e inchieste giudiziarie, e i grillini non sono riusciti a trovare un nome condiviso. Non è che correte in una situazione vantaggiosa?Era un vantaggio intuibile, ma ci siamo inseriti dando voce ai comitati civici, al confronto sul territorio, alle persone escluse dalla politica. Una politica che spesso in Sardegna vuol dire voto in cambio di favori.
Cosa intende per indipendentismo?L’esatto contrario del concetto di dipendenza. La Sardegna è da sempre dipendente dall’Italia, ne è una sua servitù. Qui c’è il più alto numero di basi militari, il territorio è stato sfruttato e devastato. Basti pensare all’Eni di Porto Torres, o agli impianti Saras. Vogliamo che i sardi possano decidere cosa è meglio per loro, dall’autonomia fiscale alle politiche per i trasporti e per il lavoro.
Il lavoro è un altro punto dolente dell’isola. Lei sostiene che per ripartire bisogna investire in cultura e formazione.Parto dall’assunto di un importante economista italiano, Pierluigi Sacco: ogni euro investito in cultura e formazione restituisce sette volte tanto. La Sardegna è uno scrigno in questo senso. Insistere con le vecchie politiche industriali ha un costo in termini di salute e di sfruttamento del territorio che non vale l’investimento. E questo concetto vale per l’isola come per il resto d’Italia.
C’è chi accomuna Sardegna possibile al Movimento 5 stelle.M5S è un movimento fortemente carismatico, che punta a un modello partecipativo simile a un referendum. Sulle singole questioni o è “sì” o è “no”.
Anche “Sardegna Possibile” punta sul suo carisma. O no?Io sono portavoce di un movimento e di un programma nato da discussioni e mediazioni continue. E in ogni occasione pubblica non parlo da sola, ma sono sempre accompagnata dai cittadini scelti dal basso come possibili assessori.
(Paolo Chiriatti)

20 Gennaio 2014
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