Anna
12:01 am, 13 Giugno 24 calendario
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Anna di Amenta: “Ragazza bella e selvaggia come la sua terra”

Di: Redazione Metronews
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Lei è selvaggia, aspra e dolce insieme, brutale e morbida, antica e libera, odorosa di salsedine. Lei è come la sua Sardegna. È Anna, combatte per difendere la sua libertà di donna e il suo pezzo di terra ed è la stessa battaglia. La racconta Marco Amenta, che viene da un’altra isola, la Sicilia appunto, e che mostra di saper raccontare una battaglia economica, legale, ecologica attraverso il racconto del corpo di una donna e della sua ricerca stremante di libertà e di indipendenza.
E siamo dentro “Anna”, bellissimo film presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, interpretato da una folgorante giovane Rose Aste, uscito il 6 giugno in Sardegna e da oggi nel resto d’Italia, dopo essere passato per vari festival e aver ricevuto diversi premi.

Marco Amenta e Anna

E da dove è nata l’idea del film il regista lo racconta così: «Il tutto è partito da una storia vera accaduta in Sardegna qualche anno fa, una storia di resistenza contro il potere che diventa una storia di difesa dell’ambiente e di resistenza alla violenza del maschilismo ancora dominante. È una lotta per la terra che sembra una lotta tra Davide e Golia, tra una ragazza che ha subito violenza fisica in passato e che ora fa una battaglia per difendere la terra che è di suo padre da cinquant’anni, dove lei è nata e che adesso una multinazionale le sta strappando per costruire a un passo dal mare l’ennesima enorme struttura alberghiera».

La difesa della terra

La sua battaglia insomma non parte da un’idea ma da un sentimento e dal corpo. «È una battaglia privata che diventa una battaglia in difesa dell’ambiente, ma lei è un’eroina inconsapevole, come lo era Rita Atria, protagonista de “La siciliana ribelle” che si oppone al potere mafioso, ma che prima di ogni altra cosa vuole ribellarsi a un maschilismo che imponeva il silenzio alle donne. Anche Anna va avanti e combatte contro tutti per salvare la sua libertà ma anche l’ambiente. Ho fatto molti provini, volevo una donna che potesse mostrare il suo essere duro, irriverente, la sua forte carica erotica e soprattutto una donna che, pur essendo stata vittima di violenza, non si pone mai come vittima davanti alla vita. E abbiamo lavorato perché lei diventasse parte di quei luoghi e della fattoria piena di capre che esiste davvero».

E il tutto diventa la sintesi di un capitalismo senza regole che si oppone a un passato carico di storia?
«È il conflitto alla base della storia. Anche se lei è una giovane ragazza moderna, pop, libera, sa che la difesa dell’ambiente conta più del posto di lavoro o di uno sviluppo solo apparente e sempre violento».

13 Giugno 2024 ( modificato il 12 Giugno 2024 | 16:15 )
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