Mattarella: «La Cina si faccia sentire per fermare le guerre in Ucraina e Medio Oriente»
Un discorso franco, perchè «fra amici» non ci devono essere «veli». Se ieri alla presenza del presidente cinese Xi Jiping aveva lanciato un appello a evitare il ritorno di «blocchi contrapposti» e a «ingiustificabili steccati» oggi Sergio Mattarella ha invitato Pechino a esercitare la sua leadership in modo responsabile e «all’altezza delle crisi di oggi» fino in fondo: «Si adoperi per mettere fine al conflitto in Ucraina» e «aggiunga la sua voce» per far finire la guerra in Medio Oriente. Quello dell’Italia è un riconoscimento pieno alla Cina, sia per il suo ruolo di interlocutore ma anche per la sua capacità di agire sullo scacchiere internazionale. Può farlo a livello globale, senza costruire ordini di parte ma nell’alveo delle regole e dei diritti internazionali. L’Italia, dal canto suo, giocherà un ruolo importante nel legame tra l’Unione europea e la Cina, con l’obiettivo comune di «costruire un futuro di pace».
«La Cina aiuti a fermare le guerre»
Università Beida di Pechino, una struttura che forma più di 28 mila studenti, l’occasione è la cerimonia di firma per l’inaugurazione della cattedra di «Studi italiani», finanziata dalla fondazione Agnelli (c’è anche John Elkann), partecipano Romano Prodi a cui è stato assegnata la prima cattedra e Pierferdinando Casini, nuovo presidente onorario del forum Cina-Italia. Ma soprattutto ci sono tanti ragazzi venuti ad ascoltare la lectio magistralis del presidente della Repubblica. Alla fine, molti applaudiranno il suo intervento, altri no. Il discorso di Mattarella prende spunto dal rapporto culturale tra Roma e Pechino («Il simbolo della nostra storia comune è Marco Polo»), ricorda come il dialogo tra culture differenti sia un elemento essenziale per la pace, fa riferimento all’Antica via della Seta, «un tracciato pioneristico» lungo il quale «coraggiosi mercanti viaggiavano attraverso continenti altrimenti lontanissimi».
«Tutelare i diritti delle persone»
Ma poi Mattarella affronta anche i temi più spinosi. A partire dalla tutela dei diritti delle persone («Non vuol dire interferenza») all’attenzione «tesa a ribadire elementari libertà» per l’area dell’Indo-Pacifico, «è indispensabile saggezza da tutte le parti coinvolte perchè ci si astenga da iniziative unilaterali che possono esacerbare le difficoltà già esistenti», l’invito del Capo dello Stato che poi chiede un impegno della Cina sui due fronti di guerra più importanti, Ucraina e Medio Oriente. «Non è pensabile che un membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu violi, come ha fatto la Federazione Russa invadendo l’Ucraina, norme fondamentali del diritto internazionale – ha detto Mattarella – usando la forza contro un suo vicino più piccolo per imporgli la propria volontà. Accondiscendere a un tale comportamento significherebbe consegnare alla barbarie la comunità degli Stati». Dunque Pechino «faccia uso della sua grande autorevolezza sul proscenio internazionale per ribadire la sua tradizionale posizione a sostegno delle norme di convivenza della comunità internazionale», si adoperi «per porre termine alla brutale aggressione russa all’indipendenza e alla integrità territoriale dell’Ucraina e si faccia sentire anche per contribuire a «bloccare la spirale di violenza» in Medio Oriente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA