Come funzionano gli airbag salvavita diventati obbligatori per discesa libera e superG
È diventato obbligatorio l’utilizzo dell’airbag per tutti gli atleti che prenderanno parte alle gare di velocità di sci alpino: discesa libera e supergigante. Lo ha deciso il Consiglio della Federazione Internazionale dello Sci (Fis). Il provvedimento è subito operativo a partire da questa stagione agonistica. «Per la Fis la sicurezza degli atleti viene prima di tutto e non è negoziabile», ha detto il segretario generale della Federazione Internazionale dello Sci (Fis), Michel Vion. Potranno essere fatte singole eccezioni da parte delle federazioni nazionali solo nei casi in cui l’airbag non si riveli adatto per la conformazione di alcuni atleti, rischiando di limitarne pericolosamente i movimenti.
Airbag diventati obbligatori
«L’adozione degli airbag fa parte di un approccio più ampio che coinvolge tutti i fattori che possono ridurre al minimo il rischio di lesioni gravi – ha aggiunto la Fis – abbracceremo qualsiasi misura che abbia dimostrato di aiutare a proteggere la salute e il benessere degli atleti». Un potenziamento della sicurezza per le discipline più veloci dello sci era stato auspicato dal padre di Matilde Lorenzi, giovane sciatrice piemontese e promessa della Nazionale italiana juniores deceduta il 29 ottobre scorso per le gravissime lesioni riportate nella caduta sul ghiacciaio della Val Senales in Alto Adige, nel corso di un allenamento.
Una strumentazione salvavita
Ma come funzionano questi sistemi di protezione, già adottati da tempo per prevenire lesioni gravi nei piloti di motociclismo in caso di caduta? Per spiegarlo si può far riferimento al sistema D-air® Ski nato nel 2012 e primo dispositivo di protezione per lo sci dotato di sensori e di un elaboratore elettronico in grado di riconoscere in tempo reale le dinamiche di una caduta e attivare in anticipo il gonfiaggio del sacco airbag. È composto da due unità integrate: centralina e sacco. La centralina lavora in sinergia con diversi sensori per rilevare ogni movimento dello sciatore.
Analisi in diretta dei movimenti
Le informazioni inviate da accelerometri, giroscopi e GPS vengono analizzate mille volte al secondo da un algoritmo capace di distinguere le dinamiche di un incidente da quelle di una normale azione di gara. Una volta che i movimenti tipici di una caduta vengono identificati – sbalzamento in aria o scivolata incontrollata che può innescare un rotolamento – la componente elettronica invia un segnale al generatore di gas, che gonfia il sacco in pochi millesimi di secondo. Il sacco di D-air® Ski 2 è una superficie ingegnerizzata capace di coprire le zone più esposte agli impatti nella parte alta del corpo dell’atleta. Da sgonfio, invece, il sacco lascia l’atleta completamente libero nei movimenti e non costituisce alcun impedimento alla performance e alla sicurezza.
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