Medioriente
9:34 pm, 16 Ottobre 24 calendario
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Unifil: “Carro armato israeliano ha sparato contro una nostra postazione in Libano”

Di: Redazione Metronews
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È ancora alta la tensione in Medioriente, dove si attende la risposta di Israele alla pioggia di missili balistici da Teheran sullo Stato ebraico dello scorso primo ottobre. L’attacco israeliano, secondo quanto riporta il Washington Post, dovrebbe essere lanciato prima delle elezioni presidenziali americane del 5 novembre. Continuano intanto i bombardamenti sul Libano: in mattinata l’esercito israeliano ha ordinato un’evacuazione nella periferia sud di Beirut e successivamente ha effettuato un raid sulla zona.

Unifil: “Carro armato Idf ha sparato contro nostra postazione”

L’Unifil ha denunciato che un carro armato dell’Idf ha sparato contro una sua postazione nel Libano del sud. “Questa mattina – si legge in una nota – i peacekeeper in una posizione vicino a Kafer Kela hanno osservato un carro armato Merkava dell’Idf sparare alla loro torre di guardia. Due telecamere sono state distrutte e la torre è stata danneggiata. Ancora una volta vediamo fuoco diretto e apparentemente deliberato su una posizione Unifil”.

Libano, 16 morti e 52 feriti per raid Israele su Nabatiyeh

È salito a 16 morti e 52 feriti in Libano il bilancio del raid israeliano di stamattina sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Paese, che ha colpito anche la sede del Comune. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese, citato dall’agenzia di stampa libanese Nna.

Crosetto: “Troppo rischioso incontro Meloni-contingente Libano”

Non penso sia possibile” per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni andare a far visita al contingente italiano, nel corso del suo viaggio in programma venerdì in Giordania e Libano. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato da Bruno Vespa a Cinque minuti. “Le condizioni di sicurezza non lo consentiranno – ha detto -. Sarebbe troppo pericoloso per il presidente del Consiglio, perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada. E su strada ormai una parte del Libano è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato nemmeno il capo di Stato maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare”.

Sedici Paesi Ue Unifil: “Massima pressione politica e diplomatica su Israele”

Dalla riunione in videoconferenza tra i ministri della Difesa dei 16 paesi dell’Unione europea che partecipano alla missione Unifil, tenutasi stamattina, è emersa come punto fondamentale “la volontà condivisa di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori incidenti” legati alla missione dei Caschi blu nel sud del Libano. Lo fa sapere la Difesa, aggiungendo che “allo stesso tempo, è stato chiarito che Hezbollah non può utilizzare il personale di Unifil come scudo nel contesto del conflitto”. I 16 Paesi hanno inoltre “concordato sulla necessità di rafforzare le Forze Armate libanesi, attraverso un adeguato supporto addestrativo e finanziamenti internazionali, affinché possano diventare una forza credibile e contribuire alla stabilità della regione con il sostegno di Unifil”. L’incontro, secondo quanto riferito dalla Difesa, è stato promosso dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e dal ministro delle Forze Armate e dei Veterani francese Sébastien Lecornu con l’obiettivo di definire un’azione unitaria per il contributo europeo alla missione Unifil, alla luce dei recenti sviluppi nel sud del Libano. Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Difesa, o loro delegati, di: Francia, Italia, Spagna, Austria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Estonia, Ungheria, Malta e Cipro.

 “Necessario rivedere regole d’ingaggio”

Questa mattina si è tenuta una videoconferenza tra i ministri della Difesa dei 16 Paesi dell’Unione europea che partecipano alla missione Unifil. L’incontro, promosso dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e dal ministro delle Forze Armate e dei Veterani francese Sébastien Lecornu, aveva l’obiettivo di definire un’azione unitaria per il contributo europeo alla missione Unifil, alla luce dei recenti sviluppi nel sud del Libano. Lo comunica il ministero della Difesa, riferendo che durante l’incontro “tutti i ministri hanno espresso unanime preoccupazione per la situazione nella regione, condannando con forza gli attacchi che hanno colpito le basi di Unifil, mettendo a rischio la sicurezza del personale militare impegnato nella missione delle Nazioni Unite”. “È stata sottolineata l’importanza di garantire il pieno rispetto per il mandato e la protezione del personale di Unifil, esortando la comunità internazionale a mantenere un impegno costante e risoluto”, riferisce la Difesa, sottolineando che “i partecipanti hanno ribadito che la mancata o parziale implementazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu non può in alcun modo giustificare gli attacchi contro le forze di Unifil” e che “è stata espressa con forza la necessità di rivedere le regole d’ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura”. Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Difesa, o loro delegati, di: Francia, Italia, Spagna, Austria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Estonia, Ungheria, Malta e Cipro.

Al termine della conferenza “i 16 Paesi dell’Ue hanno concordato sull’importanza di mantenere una presenza stabile in Libano, sottolineando che ogni decisione riguardante il futuro della missione Unifil dovrà essere presa collettivamente in sede Onu”, fa sapere ancora la Difesa.

16 Ottobre 2024
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