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4:50 pm, 8 Ottobre 24 calendario
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Superbonus 110 in Lazio: le banche rifiutano la cessione del credito tramite Cotral

Di: S.Puzzo
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L’intervento del Pd Massimiliano Valeriani. “Risolvere un problema da 4 miliardi con 40 milioni: il provvedimento inutile sul 110% promosso da Rocca è l’esempio della sua amministrazione”.

Nel corso degli ultimi mesi, il Governo ha affrontato la questione del Superbonus 110%, che ha permesso di migliorare e rinnovare numerose abitazioni in tutta Italia. Nonostante le critiche provenienti dalla destra, è innegabile che si tratti di uno strumento efficace introdotto dal Governo Conte II e mantenuto dall’attuale Governo Draghi, con il sostegno di tutti i partiti tranne FdI. Le posizioni rigide di Meloni nei confronti del Superbonus sembrano però indebolirsi e cambiare, come dimostra il recente dibattito sulle accise, l’ennesima inversione temporale della destra. Nell’assalto ideologico contro il Superbonus 110%, Meloni e il suo Governo hanno deciso improvvisamente di eliminarlo, causando l’impossibilità per le imprese di cedere circa 25 miliardi di crediti fiscali alle banche. Questa mossa ha provocato gravi difficoltà a molte imprese, con molte di esse che hanno dovuto chiudere, portando alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. Nel Lazio, però, si adotta un approccio diverso. La destra critica il Superbonus 110% come causa di squilibri finanziari, ma è interessante osservare cosa è successo nella regione. Un anno fa, durante un periodo in cui il Governo si trovava ad affrontare le complessità legate alla cessione del credito alle banche, l’amministrazione Rocca ha introdotto una legge che ha destato diverse reazioni. L’obiettivo era fornire un supporto alle imprese della Regione che si trovavano con un ingente debito di 4 miliardi di euro. Tuttavia, la soluzione proposta è stata oggetto di dibattito a causa della particolare strategia adottata.

La tattica di utilizzare Cotral come intermediario è stata vista come un modo per aggirare alcune restrizioni imposte dal decreto Giorgietti che impedivano un coinvolgimento diretto della Regione Lazio. Questo ha portato all’assegnazione di 40 milioni di euro del cassetto fiscale dell’azienda regionale di trasporto extraurbano per agevolare la cessione del credito alle imprese, fino ad esaurimento di tale budget. Tuttavia, considerando che questa cifra rappresenta solo l’1% del debito totale, le criticità della misura sono emerse chiaramente. Il ruolo di Cotral come ente di trasporto pubblico è stato quindi distorto, poiché si è trovato a svolgere funzioni finanziarie non previste nella sua missione istituzionale. Inoltre, le banche coinvolte avrebbero dovuto garantire l’azienda da qualsiasi controversia o irregolarità, ma la realtà è che lo Stato ha la legittimità di verificare e revocare qualsiasi agevolazione fiscale in presenza di anomalie.

Durante il dibattito sull’approvazione della legge, è emersa una critica ferma nei confronti del governo di destra, accusata di un comportamento ipocrita che porta a una ridistribuzione delle risorse nazionali a discapito delle realtà locali. In Consiglio, già durante le discussioni, si prevedeva che un provvedimento del genere avrebbe avuto serie difficoltà a essere attuato con successo. Nel settembre del 2023, nonostante ciò, è stata approvata la legge che si è rivelata una vera e propria farsa. Recentemente, di fronte alla Commissione Trasparenza, presieduta dall’Assessore Righini, rappresentanti della Cotral e altri dirigenti regionali hanno dovuto ammettere apertamente l’inapplicabilità della legge. Nessuna banca si è mostrata disposta a assumersi i rischi necessari per conto della Cotral e della Regione, mettendo in luce un’incapacità e un dilettantismo evidenti. Questi eventi, poco discussi pubblicamente, evidenziano la scarsa efficacia della destra al governo della Regione, che dopo 18 mesi si trova ad affrontare una crisi politica non legata alle questioni sostanziali, ma piuttosto alle questioni di potere. Questa legge, la prima di una certa rilevanza ad essere approvata, oggi rappresenta un fallimento dichiarato senza alcuna vergogna.

8 Ottobre 2024
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