Come, quando e dove giocano gli italiani, dati e trend
Il gioco è ormai una tradizione: i dati mostrano una vivace ripartita dopo un rallentamento negli anni precedenti. A dimostrarlo sono i numeri divulgati dal Libro Blu riguardanti il 2022, ma sono altrettanto interessanti le statistiche parziali relative al 2023 e ai primi mesi del 2024.
Quanto giocano gli italiani
I dati del Libro Blu relativi all’anno 2022 mostrano un volume di spesa aumentato del 22%; si parla di un valore intorno ai 136 miliardi di euro che supera la cifra record del 2021 con 111 miliardi di euro.
Secondo l’indagine ISTAT la raccolta pro capite, analizzando solo la popolazione maggiorenne residente in Italia, è di 2730 euro. La rete fisica continua a guadagnare consensi ma è soprattutto la curva di crescita del digitale a segnare un interesse predominante. Si parla del 54% delle raccolte rispetto al totale, toccando una cifra che si aggira attorno ai 73 miliardi di euro, con un +9% rispetto ai dodici mesi precedenti.
A dominare la scena sono quindi le sale da gioco digitale che, come mostrano le recensioni dei casinò online, vengono preferite per la vasta scelta di titoli, il catalogo ricco e i numerosi bonus che danno modo di fidelizzare l’utente. A tutto ciò si aggiunge la tutela della privacy, un valore a cui i giocatori tengono molto. Il fatto di poter creare un account, accedere a metodi di pagamento sicuri e avere una serie di benefit ha reso il gaming online molto più tutelante rispetto agli anni passati, ovviamente avendo cura di scegliere sempre e solo portali autorizzati.
Quali sono i giochi preferiti dagli italiani?
In cima alle preferenze ci sono i Gratta e Vinci, un gioco che con pochi euro di biglietto dà modo di accedere a diverse forme di premio in modo totalmente casuale. Non serve imparare regole, basta una monetina per scoprire se si è stati baciati dalla fortuna.
Novità, la possibilità di giocarci anche online che ha dato modo di espandere le grafiche e allo stesso tempo il pubblico di riferimento. Quando si parla di casinò, però, le preferenze degli italiani vanno verso un trittico: poker, slot machine e le roulette. Segue, non di molto per punteggio, il blackjack.
Il poker è un gioco di carte diventato famoso per la sua componente strategica ma sempre legato alla fortuna; la capacità di leggere i propri avversari e di fare bluff rientrano tra le dinamiche che hanno contribuito al suo successo.
Al secondo posto delle preferenze si collocano le slot machine: nei bar e nelle sale da gioco se ne trovano di fisiche ma sono soprattutto quelle sul web a riscuotere maggiore interesse. Il motivo? Si basa tutto sul colpo di fortuna ma la grafica curata, la musica e gli scenari a tema rendono le partite più dinamiche e interessanti. In più, con i bonus, soprattutto i nuovi iscritti accedono ad alcuni freespin per prendere confidenza con lo strumento.
Non da trascurare il fascino della roulette, un meccanismo semplice in cui si deve puntare su numeri e combinazioni di colore per sfidare la Dea Bendata.
Chi gioca e dove: focus sulle regioni più attive
Se il Libro Blu mostra come sia l’online a vincere nelle percentuali, è interessante notare come il numero dei profili aperti riguardanti utenti tra i 18 e i 24 anni sia aumentato. Nonostante ciò, i profili più attivi riguardano invece la fascia dai 25 ai 34 anni. In cima alle statistiche le regioni Sicilia, Campania, Lombardia e Lazio dove si registra un volume di investimento più alto sia a livello del singolo giocatore sia a livello territoriale.
Un report attento ha evidenziato come il settore risulti di particolare interesse per l’economia italiana: seppur siano coinvolti cittadini tra i 18 e i 74 anni, è soprattutto la fascia centrale la più attiva e sono capoluoghi di regione come Reggio Calabria, Palermo e Napoli a segnare le spese più alte a testa, raggiungendo circa 2000 euro per giocatore.
Nonostante il report completo sul 2023 non sia ancora disponibile, un dossier presentato da Cgil e Federconsumatori ha dato modo di fotografare alcuni numeri che riguardano il gioco nel 2023. Secondo le prime indiscrezioni, sono stati spesi 136 miliardi, il corrispondente di 4 manovre economiche. Secondo la statistica, l’Italia conquista persino un primato a livello europeo malgrado la qualità di connessione internet e di rete risulti inferiore agli standard di altri Paesi.
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