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1:42 pm, 19 Giugno 24 calendario
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Ue, Commissione apre procedura per eccesso deficit a Italia e altri 6 Stati

Di: Redazione Metronews
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La Commissione Europea ha preparato una relazione nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi per 12 Stati membri per valutare la conformità dei loro conti pubblici al criterio del disavanzo del Trattato: Belgio, Repubblica ceca, Estonia, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Finlandia.

In questa valutazione, la Commissione tiene conto dei fattori rilevanti presentati dagli Stati membri nel caso in cui il loro rapporto debito pubblico/Pil sia inferiore al 60% del Pil o il loro disavanzo sia valutato come “prossimo” al valore di riferimento del 3% e “temporaneo”. Alla luce della valutazione contenuta nella relazione, l’apertura di una procedura per disavanzo eccessivo basata sul disavanzo è giustificata per sette Stati membri: Belgio, Francia, Italia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. E’ quanto emerge dal pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.

La relazione è solo il primo passo verso l’apertura delle procedure per disavanzo eccessivo. Alla luce di questa valutazione e dopo aver preso in considerazione il parere del Comitato economico e finanziario, la Commissione intende proporre al Consiglio di aprire procedure per disavanzo eccessivo basate sul disavanzo per questi Stati membri a luglio 2024. Nell’ambito del pacchetto del semestre europeo autunnale, per garantire la coerenza con il percorso di aggiustamento stabilito nei piani a medio termine, la Commissione proporrà al Consiglio raccomandazioni per porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo.

Giorgetti: “Infrazione prevista, avanti con nostro percorso”

La procedura europea di infrazione per deficit nei confronti dell’Italia “non è una notizia, era ampiamente prevista, lo avevamo detto già un anno fa. D’altronde con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%. Abbiamo un percorso, che abbiamo avviato dall’inizio del governo, di responsabilità e di finanza pubblica sostenibile apprezzata dai mercati e dalle istituzioni europee. Andremo avanti così”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine della presentazione del rapporto annuale dell’Upb.

Ue, Commissione: “Italia meno vulnerabile ma restano squilibri economici”

La Commissione europea ha valutato l’esistenza di squilibri macroeconomici per i 12 Stati membri selezionati per esami approfonditi nella relazione del meccanismo di allerta del 2024. Nel complesso, dopo il grande shock delle ragioni di scambio del 2022, gli squilibri macroeconomici hanno teso ad attenuarsi nella maggior parte degli Stati membri. La Grecia e l’Italia ora stanno sperimentando squilibri dopo aver sperimentato squilibri eccessivi fino all’anno scorso, poiché le vulnerabilità sono diminuite ma rimangono una preoccupazione. I rischi per la sostenibilità fiscale saranno esaminati in base alle norme fiscali riformate. E’ quanto emerge dal pacchetto di primavera del Semestre europeo presentato oggi dalla Commissione europea.

Francia, Spagna e Portogallo non stanno più riscontrando squilibri poiché le vulnerabilità sono complessivamente diminuite. I rischi per la sostenibilità fiscale saranno esaminati in base alle norme fiscali riformate. La Slovacchia ora sta sperimentando squilibri. Le vulnerabilità relative alla competitività dei costi, all’equilibrio esterno, al mercato immobiliare e al debito delle famiglie sono rimaste e non sono state intraprese azioni politiche .La Romania ora sta sperimentando squilibri eccessivi dopo aver sperimentato squilibri fino all’anno scorso, poiché le vulnerabilità relative ai conti esteri, principalmente collegate a deficit governativi ampi e crescenti, permangono, sebbene significative le pressioni sui prezzi e sui costi sono aumentate e l’azione politica è stata debole. Germania, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia continuano a registrare squilibri.

Ue, Commissione: “Su debito rischi elevati per Italia, fra 10 anni 168%”

Il debito pubblico è diminuito dal 155% del PIL alla fine del 2020 al 147,1% alla fine del 2021, al 140,5% nel 2022 e al 137,3% nel 2023. Si prevede poi che aumenterà al 138,6% e al 141,7% del PIL alla fine del 2024 e del 2025, rispettivamente. Nel complesso, l’analisi della sostenibilità del debito indica rischi elevati nel medio termine. Secondo le proiezioni di base a 10 anni, il rapporto debito pubblico/PIL aumenta costantemente fino a circa il 168% del PIL nel 2034. E’ quanto scrive la Commissione europea nel report sulla procedura per eccesso di deficit presentato oggi nei confronti dell’Italia.

La traiettoria del debito è sensibile agli shock macroeconomici – scrive l’Esecutivo Ue -. Secondo le proiezioni stocastiche, che simulano un’ampia gamma di possibili shock temporanei alle variabili macroeconomiche, è molto probabile che il rapporto debito/PIL sia più elevato nel 2028 rispetto al 2023. Altri fattori devono essere presi in considerazione per una valutazione complessiva della sostenibilità del debito. Da un lato, i fattori che aumentano il rischio sono correlati alla quota di debito pubblico a breve termine. Dall’altro, i fattori che attenuano il rischio includono la struttura del debito.

In particolare, la quota principale del debito pubblico è ancora detenuta da istituti di credito nazionali. Inoltre, il fatto che il debito pubblico sia interamente denominato in euro esclude i rischi valutari. La posizione positiva degli investimenti esteri netti dell’Italia attenua ulteriormente i rischi fiscali. Inoltre, le riforme strutturali e gli investimenti nell’ambito del NextGenerationEU (NGEU)/Recovery and Resilience Facility (RRF), se pienamente implementati, potrebbero avere un impatto positivo sulla crescita del PIL nei prossimi anni. L’attuazione delle riforme e degli investimenti inclusi nel Piano di ripresa e resilienza dell’Italia è in corso, tuttavia il completamento tempestivo richiede sforzi maggiori.

19 Giugno 2024
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