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3:23 pm, 11 Maggio 24 calendario

Superbonus, arriva l’emendamento e Tajani critica Giorgetti

Di: Redazione Metronews
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Trasmesso nella notte dal Governo alla Commissione Finanze del Senato il testo che include anche l’emendamento “spalma-crediti” al decreto superbonus. Il provvedimento prevede che le spese sostenute nel biennio 2025-2026 ricorrendo al superbonus siano detratte non più in 4 anni ma in 10. Si calcola che per il prossimo anno le detrazioni fruibili ammontino a 6.211 milioni di euro, mentre per il 2026 l’ammontare sarà pari a 5.780 milioni, per un importo complessivo di circa 12 miliardi.

Una quota parte delle maggiori entrate per il deficit pubblico

Una quota parte delle maggiori entrate derivanti dall’emendamento andranno a migliorare il deficit pubblico. In particolare per un importo pari a 700 milioni di euro per l’anno 2025 e 1.700 milioni di euro per l’anno 2026, «restano acquisite all’erario ai fini del miglioramento degli andamenti tendenziali di finanza pubblica, in coerenza con gli obiettivi programmatici vigenti per gli anni 2025 e 2026 fissati dalla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023», si legge nel testo.

Penalizzazioni in arrivo per le banche e le finanziarie

Penalizzazioni in arrivo per le banche e le finanziarie. Il provvedimento stabilisce che dal prossimo primo gennaio per banche e assicurazioni che hanno acquistato crediti un corrispettivo a meno del 75% del valore nominale, cioè meno di 82,5 euro su 110, dal primo gennaio 2025 tutte le rate annuali utilizzabili «sono ripartite in sei rate annuali di pari importo», contro le precedenti 10 annualità. Salta inoltre per tutte le banche anche la facoltà di compensare con i crediti del 110% i contributi previdenziali dovuti per i dipendenti.

Tajani: «Servono regole migliorative»

«Adesso purtroppo ci sono grossi problemi per i conti pubblici. E nessuno sottovaluta questo problema – afferma il segretario di Forza Italia Antonio Tajani – ma bisogna anche stare molto attenti a chi poi subisce le conseguenze di restringimenti. E’ per quello che io ho chiesto già nella finanziaria, e qualche risultato l’abbiamo tenuto a tutela soprattutto dei più deboli,  alcune regole migliorative, così come voglio vederci chiaro nel nuovo testo che è stato presentato stanotte dal ministero dell’Economia e finanze. Bisogna presentare molta, molta molta attenzione».

«Il superbonus – prosegue Tajani – in teoria sarebbe stato una cosa molto giusta, avrebbe dovuto rilanciare l’industria dell’edilizia, avrebbe dovuto migliorare le nostre case ma poi purtroppo ci sono stati troppi imbroglioni e ci sono state gravissime carenze nei controlli per cui poi si è finito di fare tutta un’erba un fascio tra chi aveva lavorato e chi aveva imbrogliato, finiti in un grande calderone».

«Non si possono dare norme reatroattive, Giorgetti se ne farà una ragione»

«Lunedì mattina ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire che cosa c’è da aggiustare in Parlamento rispetto a questa proposta che viene dal ministero – dice ancora Tajani -. Non si possono soprattutto dare delle norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro. Non puoi penalizzare chi ha fatto delle scelte con una legge che ti permetteva di fare delle cose . Si possono chiudere le porte, ma non si può pensare di costringere la gente a pagare un prezzo retroattivo. Va bene tutelare i conti pubblici ma non devastare i conti privati, perché questo è l’altro tema fondamentale».

«Anche il ministro (dell’economia, ndr) Giorgetti se ne farà una ragione – conclude il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani -, perché prima di votare un emendamento che non è del Governo, ma del ministero, noi in Parlamento vogliamo valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentali della nostra civiltà giuridica. La nostra civiltà giuridica prevede che non si possono approvare norme con effetto retroattivo e su questo anche l’amico Giorgetti se ne farà una ragione, perché questa è la nostra civiltà giuridica e la nostra cultura giuridica».

Lo scontro con il Pd, Schlein: «Si smentiscono tra loro»

«Penso che si smentiscono tra loro e questo è grave – tuona la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein -, causano un grave danno, creando incertezza fin dal primo giorno, sia sul superbonus sia sul Pnrr. L’incapacità di affrontare i problemi e anche queste divergenze tra loro creano incertezze negli operatori. Ho incontrato negli ultimi giorni imprenditori del settore edile molto preoccupati perché molto imprese sono a rischio e molte famiglie hanno perso tutto. Quindi, il giudizio sulla gestione del governo è molto negativo».

Francesco Boccia: «Emendamento pasticciato. Tajani sconfessa Giorgetti»

Il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia, dal canto suo, affonda. «L’arrivo dell’emendamento governativo al Dl superbonus – afferma – certifica la scarsa credibilità e l’ennesima retromarcia del ministro dell’economia rispetto alle dichiarazioni fatte in Parlamento qualche giorno fa. Giorgetti dovrebbe cominciare a porsi qualche domanda dopo l’ennesimo braccio di ferro andato in onda ieri dal quale esce ridimensionato. Risultato? Un emendamento pasticciato che colpisce in prima battuta le famiglie e poi le banche con effetti a cascata anche sulle imprese. A carico delle famiglie vi è ora l’obbligo della detrazione in 10 anni dei crediti maturati per le spese sostenute nel 2024 e il divieto di cessione alle banche delle rate dei crediti residui non ancora fruiti delle detrazioni. Per le banche non sarà più possibile effettuare le compensazioni per i crediti superbonus. Appare evidente che lo scontro all’interno del governo è stato pesante con un effetto finale che creerà solo caos e complicazioni senza fine e con risorse risibili, e solo per il 2025, di fatto offensive, per aree sismiche ed Ets. Siamo di fronte all’ennesimo sgorbio normativo di questo governo, frutto delle evidenti tensioni tra Lega e FI che vengono scaricate sulle norme che toccano la vita dei cittadini».

Federcontribuenti: «La manovra ricorda i tempi più bui della prima repubblica»

«Ennesimo giro di valzer sul superbonus – commenta Marco Paccagnella presidente di Federcontribuenti – con una manovra che ricorda i tempi più bui della prima repubblica. Si falciano deducibilità, si allungano i tempi per usufruire del credito e si getta nella confusione il sistema dei cessionari, e degli utilizzatori finali, queste continue variazioni, oltre alla confusione, rischiano di gettare una pesante luce sul sistema dello stato italiano. Questo “tira e molla” continuo fatto con disinvoltura – prosegue Paccagnella – smentisce garanzie e norme della Legge. Le banche piangono lacrime di coccodrillo perché alla fine sono le uniche che potranno trarre profitto da questa abiura. Attendiamo risposte, ma convincenti».

Il Codacons avvierà un contenzioso legale sulla retroattività

Sulla questione della retroattività delle nuove norme sul superbonus il Codacons è pronto ad avviare un contenzioso legale contro lo Stato.

«In tema di superbonus e detrazioni siamo di fronte al caos totale, con dichiarazioni contraddittorie ed emendamenti presentati in fretta e furia nel cuore della notte senza un opportuno confronto politico tra le forze di maggioranza – spiega il presidente Carlo Rienzi – ma la cosa più grave è che il Governo ha pensato bene di prevedere la retroattività delle nuove norme in tema di detrazioni, colpendo così milioni di cittadini che avevano avviato lavori edilizi nel 2024 o che li hanno programmati nel periodo 2024-2025 avvalendosi dell’incentivo».

Prosegue Rienzi: «Il Governo, cambiando le regole del gioco a partita già iniziata, inganna così i cittadini e produce danni economici evidenti, considerato che una vasta platea di beneficiari non avrebbe avviato l’iter sul superbonus sapendo che il tempo per la ripartizione delle detrazioni sarebbe stato di 10 anni. Per tali motivi siamo pronti a ricorrere in ogni sede contro la questione della retroattività delle nuove norme, che va contro ogni principio di legalità e correttezza previsto dal nostro ordinamento».

11 Maggio 2024
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