Striscia di Gaza
10:09 am, 21 Aprile 24 calendario

Raid di Israele a Rafah, 22 morti tra cui 18 bambini

Di: Redazione Metronews
condividi

Nuovo, tragico bilancio dei raid israeliani a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, almeno 22 persone – tra cui 18 bambini e due donne appartenenti alla stessa famiglia – sono rimaste uccise in una serie di attacchi aerei e di artiglieria condotti nella notte e questa mattina all’alba. In un altro raid sulla città sono rimasti uccisi una coppia e il loro bambino di tre anni.

I raid di Israele a Rafah compiuti nella notte

Otto palestinesi, tra cui due donne e cinque bambini, sono rimasti uccisi in un raid che ha colpito due abitazioni. Altri cinque, di cui quattro bambini, hanno perso la vita in un altro attacco contro una casa nella parte orientale di Rafah. Nella notte tre civili erano rimasti uccisi in un raid contro un’abitazione nel campo profughi di Shaboura.

Tentato attacco a israeliani ad Hebron, due palestinesi uccisi

A Hebron, in Cisgiordania, due palestinesi sono stati uccisi dopo un tentato attacco a soldati israeliani. Secondo quanto riferito, un assalitore ha tentato di accoltellare un militare, mentre il secondo ha aperto il fuoco. Le Forze di difesa israeliane hanno risposto all’attacco uccidendo i due palestinesi. Nessun soldato è rimasto ferito.

Il trasferimento di Hamas dal Qatar alla Turchia

Intanto, secondo quanto scritto dal sito saudita al-Sharq, all’indomani dell’incontro a Istanbul tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, “colloqui sono in corso tra Turchia e Hamas per trasferire il quartier generale dell’organizzazione dal Qatar alla Turchia”. Si farebbero infatti sempre più insistenti le voci secondo cui la leadership politica del gruppo starebbe valutando l’ipotesi di lasciare Doha. Ieri il Wall Street Journal aveva scritto che Hamas ha contattato almeno due Paesi, uno dei quali sarebbe l’Oman.

L’accusa di Haniyeh contro Israele: «Non scende a compromessi»

Il capo dell’ufficio politico Ismayl Haniyeh ha accusato Israele di non essere disposto a scendere a compromessi sulla questione della ripresa dei combattimenti dopo un’eventuale cessate il fuoco.

«Tutto ciò che Israele vuole è prendere gli ostaggi e riavviare la guerra a Gaza, il che è impossibile. L’esercito israeliano deve ritirarsi completamente da Gaza», ha detto in un’intervista all’agenzia turca Anadolu, dopo l’incontro di ieri.

«Israele inoltre non vuole che gli sfollati ritornino nel Nord della Striscia di Gaza – ha continuato Haniyeh –  è pronto solo a un ritorno limitato e graduale. Ciò è inaccettabile».

Diffuse le immagini satellitari del raid alla base aerea iraniana

Iran International, un organo di opposizione al regime degli ayatollah con sede a Londra, ha diffuso le immagini satellitari che mostrano i danni alla base aerea iraniana, situata vicino a un impianto nucleare a Isfahan, in Iran, colpita da un attacco israeliano venerdì mattina.

Ancora non c’è stata alcuna conferma ufficiale da parte israeliana, ma fonti americane hanno detto che si è trattato di un attacco missilistico. L’Iran sostiene che l’attacco ha coinvolto droni che sono stati neutralizzati dalle difese aeree. Anche se non è chiaro ancora quale arma sia stata utilizzata, le immagini satellitari del prima e del dopo, pubblicate da Iran International, sembrano mostrare che il danno è stato molto preciso.

Netanyahu, sanzioni Usa a battaglione Idf? «E’ immorale. Ci opporremo»

Dal canto suo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che si opporrà «con ogni mezzo» all’ipotesi che gli Stati Uniti impongano sanzioni a un’unità dell’esercito con la “stella di David”.

E’ stato Axios, un sito di informazione statunitense molto informato, ad anticipare che nei prossimi giorni l’amministrazione Usa annuncerà sanzioni nei confronti del battaglione Netzah Yehuda per violazioni dei diritti umani in Cisgiordania. Sarebbe la prima volta che Washington impone misure punitive contro un’unità militare israeliana. Ai militari in questione verrebbe vietato di ricevere qualsiasi tipo di assistenza o addestramento militare americano.

«Le sanzioni non devono essere imposte alle forze di difesa israeliane. Nelle ultime settimane ho lavorato contro l’imposizione di sanzioni contro i cittadini israeliani, anche nelle mie conversazioni con alti funzionari dell’amministrazione americana. In un momento in cui i nostri soldati combattono i mostri del terrore, l’intenzione di imporre le sanzioni contro un’unità dell’esercito rappresenta il massimo dell’assurdità e un basso livello morale. Il governo da me presieduto si opporrà con ogni mezzo a queste iniziative».

Il Papa: «israeliani e palestinesi tornino a vivere in pace»

Papa Francesco da piazza San Pietro ha ribadito che continua a seguire «con preoccupazione e dolore» quanto avviene in Medio Oriente e ha invitato a «non cedere alla logica della prevaricazione e della guerra».

«Prevalgano piuttosto – ha detto – le vie del dialogo e della diplomazia, che può fare tanto. Prego per la pace in Palestina e Israele e spero che i due popoli, palestinese e israeliano, possano tornare a vivere in pace».

Al termine del Regina Coeli, il Pontefice ha invitato a pregare anche «per la martoriata Ucraina che soffre tanto per la guerra».

Dal 7 ottobre 34.097 morti nella Striscia di Gaza

Sono almeno 34.097 gli abitanti della Striscia di Gaza rimasti uccisi dal 7 ottobre scorso. Ad aggiornare il bilancio delle vittime è stato il ministero della Salute dell’enclave palestinese. I feriti, ha aggiunto, sono stati 76.980. Lo riporta il Times of Israel.

 

 

21 Aprile 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo