Dopo attacco iraniano contro Israele si lavora per evitare l’escalation
Tensione altissima dopo l’attacco iraniano sferrato sabato notte contro Israele. Un attacco più coreografico che sostanziale. Ma al quale Tel Aviv è comunque intenzionata a rispondere. La domanda è come e quando. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, avrebbe chiesto alle forze armate di fornire una lista di obiettivi per «mandare un messaggio» a Teheran, ma senza causare vittime. Tra le opzioni sul tavolo ci sarebbero un raid contro una struttura a Teheran o un attacco informatico.
Dopo attacco iraniano tensione altissima
E mentre si apprendono particolari sull’attacco iraniano – circa la metà dei 130 missili balistici non sarebbero stati lanciati correttamente o si sarebbero schiantati prima di raggiungere la loro destinazione, mentre l’altra metà sono stati intercettati con successo – lo stesso ministero degli Esteri iraniano ha sottolineato che l’Occidente «dovrebbe apprezzare la moderazione» dimostrata da Teheran.
Appelli alla moderazione
«Faremo tutto ciò che è in nostro potere per evitare un’escalation e convincere Israele a non rispondere all’attacco dell’Iran», ha detto il presidente francese Macron. Il capo dell’Eliseo ha anche aggiunto che «l’Iran ha risposto in modo sproporzionato all’attacco israeliano a Damasco». Appelli alla de-escalation sono arrivati da tutti i leader europei, dagli Usa e dal Cremlino con invito «ai paesi della regione a dare prova di moderazione». Intanto l’Iran ha trasmesso ad Israele e agli Usa, tramite Egitto e Turchia, due messaggi nei quali si precisa che la risposta della Repubblica islamica all’eventuale reazione israeliana sarebbe «immediata, ampia e devastante».
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