movimento dei trattori
3:38 pm, 9 Febbraio 24 calendario

Meloni agli agricoltori: «Abbiamo fatto molto, ma in 16 mesi i miracoli sono impossibili. Esenzione Irpef solo per i più deboli»

Di: Redazione Metronews
Meloni agli agricoltori
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Meloni agli agricoltori: «Voi siete al centro della nostra azione. Il Governo ha aumentato in modo rilevante le risorse per il settore, ma in 16 mesi i miracoli sono impossibili. Vi abbiamo difeso in Ue da quella che è diventata una transizione ideologica, fatta da diktat e da regole frutto di posizioni ideologiche e per le quali si sacrifica la produzione, mettendo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile». Così la premier Giorgia Meloni nel confronto a Palazzo Chigi con le principali organizzazioni agricole. Per il Governo erano presenti anche i vicepremier Tajani e Salvini, e i ministri Lollobrigida, Giorgetti, Piantedosi, Fitto, Ciriani e Calderone. Per gli agricoltori i rappresentanti di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Coperative. «L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del governo è quella di aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno – ha messo in chiaro Meloni – limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio». «Vogliamo affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione – ha precisato – vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori».

Meloni agli agricoltori: «Settore strategico»

«Ho deciso, insieme al ministro Lollobrigida, di organizzare questo incontro per presentarvi brevemente quali sono le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale – ha spiegato la presidente del Consiglio – non è la prima volta che ci incontriamo, ci siamo visti più volte in passato, ma io ritenevo importante rivedervi oggi per continuare a confrontarci ancora sulle politiche nazionali ed europee che interessano l’agricoltura e l’agroalimentare. Parliamo di un settore strategico per la nostra economia – ha aggiunto Meloni – non vi tedierò con l’elenco delle tante misure che abbiamo approvato in questi ultimi mesi, ma ci tenevo a dirvi quale fosse la visione che ha mosso il nostro impegno e che punta a raggiungere alcuni obiettivi di fondo: la valorizzazione delle filiere nazionali; l’incentivo alla produzione nazionale; la difesa del nostro modello agroalimentare, della nostra biodiversità e dei nostri cibi di qualità dall’omologazione e dall’impoverimento. Sono queste le grandi direttrici che hanno orientato il nostro lavoro e che si sono tramutate, in questi mesi, in misure estremamente concrete».

La premier snocciola le cifre

«Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l’aumento delle risorse a favore del comparto c’è stato ed è stato rilevante, seppur in una condizione difficile di bilancio, che anche voi conoscete bene – ha insistito la premier – in 16 mesi non è possibile fare i miracoli e correggere anni di scelte sbagliate, ma io credo che l’inversione di tendenza sia evidente. Penso alla scelta, nell’ambito della revisione del Pnrr, di aumentare i fondi destinati al settore agricolo da cinque a otto miliardi di euro per rilanciare gli investimenti per i contratti di filiera e aumentare l’indipendenza energetica dei produttori agricoli». Insomma, ha continuato Giorgia Meloni, «abbiamo lavorato per affrontare vecchi e nuovi problemi. Penso al Fondo per le emergenze con una dotazione di 300 milioni di euro per dare una risposta concreta, sostegni e ristori alle filiere più in difficoltà o agli oltre 800 milioni che abbiamo stanziato per innovare macchine e attrezzature, aumentare la produttività delle nostre imprese e migliorare la sicurezza sul lavoro. Abbiamo lavorato per una organizzazione dei flussi triennale che garantisse la forza lavoro necessaria alla produzione, abbiamo attivato modelli di sicurezza e protezione per le filiere e un più attento controllo delle importazioni. Abbiamo garantito il taglio delle accise sul carburante agricolo e abbiamo sostenuto la promozione dei prodotti italiani perchè acquisiscano sempre maggior valore. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle tecniche di evoluzione assistita per avere colture più forti e produttive. E così via».

Nodo irrisolto per Sanremo

Non si scioglie intanto il nodo della partecipazione degli agricoltori al Festival di Sanremo. Dopo aver scartato la presenza di loro rappresentanti sul palco, la Rai aveva dato la disponibilità a far leggere ad Amadeus un comunicato per stasera, ma al momento non è arrivata nessuna nota. Una parte di loro, gli esponenti di “Riscatto agricolo”, sta svolgendo un presidio sul lungomare dove ha trascorso anche la notte assieme alle mucche. Ieri in una nota questa fazione ha fatto sapere che «salire sul palco è l’unica soluzione accettabile». Ma la Rai non ci sta: «Stiamo aspettando che gli agricoltori ci dicano qual è la loro rappresentanza e ci forniscano un comunicato unitario. Non possiamo far salire tutti sul palco se no scendono Amadeus e gli artisti ma nemmeno solo chi rappresenta una parte», ha detto Fabrizio Casinelli, capo ufficio stampa, riferendosi alla molteplicità di “anime” del movimento dei trattori.

9 Febbraio 2024
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