Terremoti
7:06 pm, 3 Ottobre 23 calendario
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Campi Flegrei, lo psichiatra Mencacci: «Rischio di contagio emotivo»

Di: Redazione Metronews
Claudio Mencacci
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Sullo sciame sismico dei Campi Flegrei lo psichiatra Claudio Mencacci invita a non sottovalutare «il rischio di contagio emotivo».

Campi Flegrei, lo psichiatra Mencacci: «Rischio di contagio emotivo»

«Quello che sta accadendo a Napoli per il terremoto è una condizione di contagio emotivo, quindi la paura genera paura. In questi momenti la serietà delle istituzioni e delle fonti scientifiche è fondamentale per mandare alla popolazione messaggi il più possibile rassicuranti. Viene chiamata ancora una volta la Protezione civile a dare delle indicazioni perché ci sono anche delle indicazioni su cosa è bene fare o non fare durante le situazioni sismiche. Basti pensare ai Paesi con grande sismicità, che danno delle indicazioni su come comportarsi in casa e su come vivere questo momento di passaggio».

Così Claudio Mencacci, direttore emerito di Neuroscienze all’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e co-presidente Sinpf (Società italiana di neuropsicofarmacologia), a margine della conferenza stampa “Demenza e declino cognitivo: scatta l’emergenza anche in Italia”, tenutasi oggi al ministero della Salute, commenta il grande spavento dei napoletani scesi in strada dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4 registrata ieri sera poco dopo le 22 con epicentro ai Campi Flegrei.

Il Cnr: «Attenzione massima»

«L’attenzione su quanto sta accadendo ai Campi Flegrei è massima. Dobbiamo evitare previsioni scientificamente non supportate che travalicano i limiti di quanto possiamo dire al momento sull’evoluzione della situazione». Così Andrea Billi, geologo dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr, dopo la scossa di magnitudo 4.0 che ha colpito la zona flegrea nella serata di ieri.

Il terremoto di ieri è evidentemente legato allo sciame sismico in corso, uno sciame, aggiunge Billi, «il cui esito ultimo non possiamo prevedere. Possiamo rifarci agli scenari del passato che conosciamo e che comprendono estremi come le grandi eruzioni dei Campi Flegrei, così come le crisi sismiche degli ’60-70 e degli anni ’80. Ma si tratta di un ventaglio di opzioni: questa situazione potrebbe portare a nulla oppure potrebbe portare anche a eventi eruttivi molto violenti. Esiste chiaramente un monitoraggio molto attento da parte dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sia dei sismi che dei gas, che vengono studiati in tempo reale, per capire se cambia qualcosa, per comprendere se arrivano elementi più profondi che ci possono far pensare ad una possibile imminente maggiore criticità».

(Foto dal sito claudiomencacci.it)

3 Ottobre 2023
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