decreto caivano
4:17 pm, 7 Settembre 23 calendario

Approvato dal Cdm il decreto Caivano per contrastare le baby gang

Di: Redazione Metronews
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«Noi siamo stati a Caivano» facendo delle promesse, «nel corso degli anni ci sono state delle zone franche abbandonate a loro stesse. Ci siamo chiesti se una continua attenzione potesse cambiare la faccia di quel territorio: abbiamo deciso di poter dimostrare che se ci si mette la volontà le cose possono cambiare davvero. È una sfida non semplice». Così Giorgia Meloni al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge con misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, un testo pensato anche alla luce dei fatti avvenuti a Caivano (dove Fabio Ciciliano sarà commissario straordinario). «Le norme che abbiamo licenziato sono molto importanti. In passato lo Stato ha preferito occuparsi di altro su alcune materie invece di metterci la faccia. Questo di oggi è un segnale di uno Stato che decide di metterci la faccia anche su materie che sono complesse – ha proseguito la premier – si sta diffondendo a macchia d’olio la criminalità minorile. Le norme sono frutto dell’interlocuzione che abbiamo avuto a Caivano». In quel comune del napoletano la nomina del Commissario straordinario «serve per mettere in campo un piano di riqualificazione. Verranno stanziate altre risorse».

Sul decreto Caivano governo “ci mette la faccia”

«L’ammonimento prevede che per reati gravi ci sia la convocazione dei genitori per la mancata vigilanza» dei minori, ha precisato la premier, «prevediamo l’arresto di flagranza anche per alcuni reati dai 14 anni: se un ragazzo armato gira con una pistola carica non si può arrestare, questo non è più affrontabile. Tutte queste norme – ha affermato la premier – vengono viste come repressive, ma sono anche di prevenzione. Se l’uso dei minorenni si è allargato nelle pratiche criminale è anche perchè la criminalità organizzata sapeva che non ci sarebbero state particolari conseguenze. La criminalità organizzata si è fatto scudo dei giovani, serve un freno». Se un minore non va scuola un genitore ora «rischia di farsi fino a due anni di carcere, con «la possibilità» di arrivare alla revoca della «podestà genitoriale», la materia della dispersione scolastica «va affrontata seriamente», «l’obbligo scolastico va garantito», ora si introduce «un delitto» nel caso della dispersione scolastica. Lo ha messo in chiaro Giorgia Meloni. «Non c’è il tema di sbattere in galera bambini 12 anni – ha smentito la presidente del Consiglio – e nella maggioranza non è mai stata discussa l’imputabilità del dodicenne».

Intervento mirato sui genitori

Il Dl Caivano, approvato dal Consiglio dei ministri, «tende a individuare un modello che potrà essere applicato ad altre aree particolarmente degradate – ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano – il provvedimento prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l’offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Si tratta di misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri. È frutto di un modello corale». Con il decreto contro il disagio giovanile «non si è minimamente intervenuti sull’imputabilità del minore – ha rimarcato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio – siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perchè la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie. Viene rafforzata la sanzione nei confronti dei genitori che abbandonano i figli e non li fanno andare a scuola. Prima questo reato di dispersione assoluta era punito con una sanzione platonica, noi l’abbiamo elevato al rango di delitto, con una pena detentiva. Crediamo che così venga direttamente aiutato il minore».

Daspo urbano sopra i 14 anni

Il daspo urbano, o dacur, verrà esteso ai minori sopra i 14 anni. È quanto prevede il decreto Caivano. Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il daspo urbano, ha spiegato, è «l’allontanamento da alcune zone della città per chi è responsabile di comportamrnti che aggravano il disordine urbano. Sarà valido anche per minorenni ultra 14enni». Inoltre, «si interviene anche sull’altro provvedimento del daspo per l’uso di stupefacenti, con l’allontanamento dalla frequentazione di certi luoghi, sedi universitarie, scuole, locali pubblici, ampliando anche la platea dei reati per il daspo ricomprendendo reati di semplice detenzione di sostanze stupefacenti. Vengono anche rafforzate le misure di contrasto ai disordini in luoghi pubblici, ampliata la platea dei reati presupposto come il porto d’armi, la violenza, la resistenza a pubblico ufficiale o se già destinatario di misure cautelari in carcere, viene aumentata la pena per l’arresto per porto di strumenti atti ad offendere, aumentando la contravvenzione, e la pena per porto e abuso di armi bianche, infine inasprimento verso spaccio di stupefacenti di lieve entità per minori, sempre ultra 14enni». Per i casi di bullismo c’è «la possibilità di convocare il minore anche al di sotto dei 14 anni, ossia tra i 12 e i 14 anni». Il decreto interviene anche sulla «sanzione amministrativa pecuniaria per i genitori, ampliando la platea di intervento nei confronti del minore e con la riduzione della soglia edittale per l’arresto facoltativo dei minori, possibilità di arresto facoltativo che prima non esisteva», ha concluso il ministro, ricordando che il decreto «consente al questore di proporre prescrizioni sull’utilizzo e l’accesso a piattaforme informatiche e all’uso e al possesso di dispositivi elettronici».

Approvato anche rinvio dello stop ai diesel Euro5

Il Consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto legge che rimanda al 1 ottobre del 2024 il blocco delle vetture diesel Euro5 in 76 comuni del Piemonte. Via libera pure al decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno. Approvata, infine, una disposizione legislativa per far fronte all’emergenza connessa all’incremento dei flussi migratori clandestini verso le Pelagie e l’isola di Lampedusa. Viene finanziato con 45 milioni di euro un piano di opere dichiarate di interesse strategico.

7 Settembre 2023
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