Ecco la risposta del Governo per contrastare baby gang e criminalità giovanile
Dopo i fatti di Caivano, e non solo, arriva la risposta del Governo. Il decreto legge che andrà domani in Consiglio dei ministri per il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità giovanile si compone di 14 articoli. Nella premessa si sottolinea «la straordinaria necessità e urgenza di prevedere interventi infrastrutturali per fronteggiare situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile nel territorio del Comune di Caivano», l’urgenza «di introdurre disposizioni per il contrasto alla criminalità minorile e all’elusione scolastica, e per la tutela dei minori vittime di reato» e «le esigenze di rafforzamento delle misure a tutela del rispetto dell’obbligo scolastico». E ancora: «Una più incisiva risposta sanzionatoria, correlandola all’intera durata dell’obbligo scolastico nonchè prevedendo misure disincentivanti l’elusione nei confronti degli esercenti la responsabilità genitoriale». Inoltre si considerano «la necessità di assicurare l’intervento del giudice della famiglia a tutela dei minori coinvolti in gravi reati di criminalità organizzata» e «una risposta sanzionatoria e dissuasiva».
La risposta del Governo per Caivano
Nel dl sul contrasto alla criminalità giovanile che andrà in Cdm si prevedono interventi infrastrutturali urgenti in favore del Comune di Caivano. «Al fine di fronteggiare le situazioni di degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile presenti nel territorio del Comune di Caivano, il Dipartimento per le politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei ministri predispone – si legge nella bozza del dl – d’intesa con il Comune di Caivano, un piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione nell’ambito del territorio del predetto Comune. Con delibera del Consiglio dei ministri, viene approvato il piano degli interventi» e viene nominato «un Commissario straordinario con il compito di procedere alla sua attuazione, con assegnazione delle relative risorse nel limite complessivo di 30 milioni di euro, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione».
Riqualificazione del centro sportivo
«Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, l’Autorità delegata per lo sport e i giovani predispone, sulla base delle attività istruttorie realizzate a cura degli Uffici del Genio civile, un Piano straordinario di interventi urgenti per il risanamento, il ripristino, il completamento, l’adeguamento, la ricostruzione e la riqualificazione del centro sportivo ex Delphinia di Caivano e per la realizzazione degli ulteriori interventi strumentali e connessi che interessino il centro sportivo ovvero pertinenze attigue», si legge nella bozza del dl. Ed ancora: «Al fine di garantire l’incremento della sicurezza urbana e il controllo del territorio, il comune di Caivano è autorizzato ad assumere a tempo indeterminato, mediante procedure concorsuali semplificate» o «mediante scorrimento di graduatorie vigenti di altre amministrazioni, comunque in deroga al previo espletamento delle procedure di cui all’articolo 30 del medesimo decreto legislativo, 15 unità di personale non dirigenziale del corpo della polizia locale».
Devianza e obbligo scolastico
Il dl contro la criminalità giovanile sul tavolo del pre-Cdm prevede un osservatorio sulla devianza minorile. «Con il compito di coordinare percorsi dedicati per la prevenzione della dispersione scolastica, nonchè interventi di rigenerazione urbana nelle periferie e di educazione alla legalità. La composizione e il funzionamento dell’osservatorio sono definiti con decreto del prefetto, sentito il sindaco metropolitano», si legge nella bozza del provvedimento. Nel decreto si punta anche a rafforzare l’obbligo scolastico. Per quanto riguarda l’inosservanza dell’obbligo dell’istruzione dei minori, chiunque – si legge nella bozza – rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni. Non ha altresì diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare per i cui componenti minorenni non sia documentata la regolare frequenza della scuola dell’obbligo».
Arrivano sanzioni più dure
«In considerazione delle caratteristiche di maggiore pericolosità e lesività acquisite nei tempi recenti dalla criminalità minorile» si prevede «una risposta sanzionatoria ed altresì dissuasiva, che mantenga l’attenzione per la specificità della condizione dell’autore di reato minorenne, intervenendo sui presupposti di applicabilità delle misure cautelari ed altresì prevedendo un procedimento anticipato, idoneo al reinserimento e alla rieducazione del minore autore di condotte criminose» I minorenni che hanno compiuto i 14 anni potranno essere oggetto anche dei provvedimenti di Daspo urbano e avviso orale del questore. Il provvedimento, si legge nella bozza, sarà «notificato a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale e comunicato al Procuratore presso il Tribunale dei minori». Il provvedimento prevede anche una stretta sulla produzione, possesso e spaccio di droga in caso di “lieve entità”. La pena della reclusione «da sei mesi a quattro anni» viene inasprita «da uno a cinque anni» per la lieve entità in caso di produzione, traffico e detenzione di droga. Pene più severe anche per il porto abusivo di armi: aumenta a tre a 4 anni il massimo dell’arresto per chi «fuori della propria abitazione o delle appartenenze di essa, porta un’arma per cui non è ammessa licenza».
Protezione nel mondo dei social
Il dl indica l’urgenza di «rafforzare la tutela, nello spazio cibernetico, delle vittime dei reati commessi per via telematica, ipotesi sempre più frequente tra i minorenni e le cui conseguenze pongono a rischio la salute psichica e la vita di relazione, specie dei coetanei». Tra le misure c’è il divieto di uso totale o in parte di cellulari o utilizzo di piattaforme e servizi online per i minori che hanno compiuto i 14 anni se raggiunti da avviso orale da parte del questore e «condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno o più delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti alle armi o alle sostanze stupefacenti». Il divieto non può superare i due anni.
Oscuramento e rimozione veloce
«La vittima di un reato commesso per via telematica può – si legge nella bozza – inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi dato personale riguardante i fatti di reato di cui è stato vittima, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora la condotta, da identificare espressamente tramite relativo uniform resource locator, non integri le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici. Qualora, entro le 24 ore successive al ricevimento dell’istanza» il soggetto responsabile «non abbia comunicato di avere assunto l’incarico di provvedere all’oscuramento, alla rimozione o al blocco richiesto, ed entro 48 ore non vi abbia provveduto, o comunque nel caso in cui non sia possibile identificare il titolare del trattamento o il gestore del sito internet o del social media, l’interessato può rivolgere analoga richiesta, mediante segnalazione o reclamo, al Garante per la protezione dei dati personali, il quale, entro 48 ore dal ricevimento della richiesta, provvede ai sensi degli articoli 143 e 144 del citato codice di cui al decreto legislativo 30 giugno».
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