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5:38 pm, 17 Luglio 23 calendario

La Russia sospende l’accordo sull’export del grano. Ue: “Cinico ricatto sulla fame”

Di: Redazione Metronews
Russia sospende
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La Russia sospende in via definitiva l’accordo per l’esportazione di grano attraverso il Mar Nero dai porti ucraini, scaduto oggi, dopo aver constatato «che gli impegni con la parte russa non sono stati rispettati». Mosca ha informato ufficialmente le parti turca e ucraina, così come il Segretariato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha sottolineato che «non appena la parte russa degli accordi sarà soddisfatta, la Russia tornerà immediatamente ad attuare l’accordo». Formalmente, l’intesa è in vigore fino alla mezzanotte di oggi ora di Mosca (le 23 italiane) ma sabato l’ultima nave con cibo ucraino ha lasciato Odessa, mentre nuove navi non sono entrate nel Mar Nero dal 27 giugno. L’accordo era stato firmato dai rappresentanti di Russia, Turchia, Ucraina e Onu il 22 luglio 2022, poi era stato più volte esteso e rinnovato. Di recente il presidente russo Vladimir Putin aveva evidenziato che «nulla è stato fatto per la Russia come parte dell’accordo sul grano, c’è stato un gioco a senso unico».

La Russia sospende il grano in via definitiva

Ora l’Ucraina è pronta a mantenere le sue esportazioni di cereali anche senza la Russia. Ne è convinto il presidente Volodymyr Zelensky. «Anche senza la Russia, tutto deve essere fatto perchè possiamo utilizzare questo corridoio per le esportazioni nel Mar Nero. Non abbiamo paura», ha riferito il suo portavoce Serguii Nykyforov. Ma la notizia della sospensione dell’accordo ha avuto un effetto immediato sui mercati, con le quotazioni in rialzo per i cereali. I future del grano con consegna a settembre sono saliti del 2,93% a 681,10 dollari al bushel, il contratto del mais con consegna a dicembre è cresciuto dello 0,80% a 517,88 dollari al bushel. «Condanno fermamente la mossa cinica della Russia di porre fine all’iniziativa per i cereali del Mar Nero, nonostante gli sforzi delle Nazioni Unite e della Turchia – ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – la Ue sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo; i corridoi di solidarietà Ue continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall’Ucraina ai mercati globali».

L’allarme delle Nazioni Unite

«Milioni di persone pagheranno il prezzo a seguito dell’uscita di Mosca dall’accordo per esportare il grano ucraino attraverso il Mar Nero», ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. «Mi rammarico per l’annuncio della Russia di oggi. Ciò metterà in pericolo la sicurezza alimentare e l’accesso delle popolazioni di tutto il mondo alle forniture di cereali e fertilizzanti. Sostengo gli sforzi del segretario generale dell’Onu per la sua proroga», ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. «Parlerò con Putin per il rinnovo dell’accordo sul grano – ha assicurato da parte sua il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan – ci impegniamo affinchè il conflitto tra Russia e Ucraina non spiani la strada ad ulteriori drammi. Lo scorso anno un grande successo è stato raggiunto con la conclusione dell’accordo che ha permesso il passaggio di più di 33 milioni di tonnellate di grano. Un accordo che ha allontanato la prospettiva di una crisi alimentare e per cui ringrazio ancora tutte le parti. Parlerò con Putin prima e poi lo aspetto in Turchia ad agosto».

Italia al lavoro per alternative

«Siamo già al lavoro per soluzioni alternative». Lo ha annunciato via Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo essersi detto «molto preoccupato» per l’uscita di Mosca dall’accordo sull’export di grano ucraino. «Il tema – ha aggiunto – sarà affrontato al vertice sulla sicurezza alimentare organizzato insieme alle Nazioni Unite, a Roma, il 24 luglio». Con la mancata proroga dell’accordo verranno a mancare dai mercati mondiali ben 32,8 milioni di tonnellate di grano, mais e olio di girasole che sono partiti dai porti Ucraini del Mar Nero nell’anno di attuazione dell’intesa. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga. «Una decisione – sottolinea Coldiretti – destinata a sconvolgere i mercati mondiali per il peso della produzione cerealicola dell’Ucraina». A beneficiare dell’accordo sono state nell’ordine la Cina (24%), la Spagna (18%), la Turchia (10%) e l’Italia (6%). «Ma l’intesa è stata importante – sostiene Coldiretti – anche per fronteggiare il pericolo carestia nei 53 Paesi dove secondo l’Onu la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. Un pericolo quindi anche per la stabilità politica proprio mentre si moltiplicano le tensioni sociali ed i flussi migratori, anche verso l’Italia».

17 Luglio 2023
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