Dada’
12:01 am, 1 Luglio 23 calendario
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Dada’: «Vi svelo la mia fantastica Mammarella»

Di: Orietta Cicchinelli
Dada’
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Cantautrice ipnotica e camaleontica. Sensuale e verace. Nell’ultima edizione di X Factor Dada’ era nel roster di Fedez. Le piace giocare con sonorità varie, dalle più esotiche e tribali alle più elettroniche, dando vita a un universo caleidoscopico di suoni uniti in maniera personalissima.

Dada’, al secolo Gaia Eleonora Cipollaro, 28 anni, pubblica ogni venerdì (dal 30 giugno al 4 agosto) un brano che andrà a comporre il suo originale Ep: “Mammarella”. Sei canzoni che intrecciano vita intima e artistica e permettono di sostare sull’uscio dei ricordi di Dada’ , del suo carattere, della sua musica e della sua Napoli, di cui si fa Cicerone, in un viaggio tra storie di vita.

Dada’, come nasce l’idea di “Mammarella”?

«Nasce come un frutto della natura, come una persona, ovvero per gradi. Si tratta di brani che ho scritto nel tempo, ad esempio, uno a 18 anni e un altro l’anno scorso, che non erano destinati a incontrarsi. Tuttavia, ho notato che tutti avevano qualcosa in comune a livello narrativo e ho avvertito il desiderio di farne una prima raccolta, tant’è vero che lo stesso titolo allude ad una “piccola mammina”, per sottolineare la gravidanza di possibilità e la dualità come temi dell’intero lavoro e per fare, al contempo, riferimento alla varietà di carciofo “mammarella”, stratificato in foglie. A Napoli per rimproverare affettuosamente una bimba che si atteggia a persona adulta verso altri bambini, volendone curare i bisogni, si dice “Nun fà ‘a mammarella d’è carcioffole”, proprio perché è la varietà di carciofo più grande e perché un carciofo non ha bisogno di una madre».

Come definirebbe questo Ep?
«Lo definirei “metateatrale”, perché c’è di continuo la rottura dell’illusione scenica, poiché la vita reale irrompe inevitabilmente in campo. Ci sono personaggi di fantasia, ma quei personaggi sono me e sono gli altri, perché custodi di narrative semplicemente umane».

Il talent tv di X Factor è stato la sua vetrina. Lo consiglierebbe?
«Consiglierei X Factor a un giovane artista se sa chi vuole essere, in quanto è una potentissima vetrina e le cose in vetrina o fanno gola o passano inosservate».

Dada’, da dove viene? E dove vorrebbe andare?

«Vengo da Napoli, dal centro storico napoletano, dall’ombelico verace e artistico della città. Voglio andare in tutto il mondo, ma lascio la mia Penelope a Napoli con la promessa di aspettarmi, perché poi torno sempre».

Dada’ è una tipa social?
«Sono social con un velo di boomerismo. Uso i social come galleria personale per condividere il mio mondo artistico che inevitabilmente è speziato anche di cose personali».

Oggi vanno tanto di moda i featuring…
«Non sono in una fase molto “feat”, credo sia importante imparare a riconoscere il proprio riflesso prima di fondersi con gli altri. Tuttavia, ho qualche collaborazione nel cassetto, ci penserò».

Un progetto. Un sogno.
«Sono abituata sin da piccola a scrivere carta e penna i miei sogni, in ogni dettaglio, specialmente di notte. “Mammarella” l’ho scarabocchiato, inventato, progettato tante volte e ancora oggi ne spolvero qualche minuzia: ogni sogno è uno spazio di libertà, e la libertà non può avere una sola faccia, non può essere tale se non la si concede a tutti o a tutto. Quindi, un sogno per me è un attimo in continua progettazione. Anche ora che metterò fuori l’EP continuerà a mutare nei dettagli grazie alle singole interpretazioni, usi e occhi degli altri».

1 Luglio 2023 ( modificato il 28 Giugno 2023 | 15:46 )
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