Tentata rapina e fuga con incidente in auto

Notte da incubo per una famiglia bolognese, vittima di una tentata rapina. I banditi si sono poi dati alla fuga in auto, provocando un incidente.

Tentata rapina e fuga con incidentein auto

Era da poco passata la mezzanotte quando tre malviventi, travisati con dei cappucci, si sono introdotti all’interno di un’abitazione di via Giovan Battista Gandino, sui colli bolognesi, sfruttando una porta-finestra lasciata aperta. Una volta dentro la villa, i tre si sono trovati davanti la proprietaria, i suoi due figli e la fidanzata di uno dei ragazzi. Quindi hanno estratto una pistola e l’hanno puntata alla tempia della giovane. I componenti della famiglia sono comunque riusciti a chiudersi dentro una stanza e le loro urla di auto hanno attirato l’attenzione dei vicini.

Uno di loro, insospettito, si è attaccato al citofono della villa. I criminali a quel punto sono scappati di gran carriera a bordo di una Mercedes bianca rubata. Nel frattempo il vicino e gli ostaggi hanno chiamato il Nue 112. Pochi istanti dopo un testimone ha visto sfrecciare la Mercedes rubata in via Augusto Murri ha allertato a sua volta le forze dell’ordine.

Un’auto del Reparto Prevenzione Crimine della polizia ha intercettato l’auto con i banditi e si è messa al loro inseguimento. Una corsa folle, sul filo dei 180 chilometri l’ora, che è proseguita in via Toscana. I banditi, tallonati, non si sono arresi e durante la fuga rocambolesca, all’altezza di Ponte San Ruffino, hanno centrato un’auto su cui viaggiava una signora. La donna è rimasta ferita anche se non in modo grave.

Dopo l’incidente i malviventi sono scesi dall’auto e sono scappati a piedi facendo perdere le loro tracce. Gli ed in zona San Ruffillo si sono schiantati contro un’auto, per poi proseguire la fuga a piedi. Gli agenti hanno rinvenuto nell’auto arnesi da scasso e alcune targhe rubate. Sul caso indaga ora la squadra Mobile di Bologna. A Febbraio nella stessa zona c’era stata una rapina in villa molto simile a quella tentata la scorsa notte.

(Immagine d’archivio)