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1:11 pm, 9 Marzo 23 calendario

Spionaggio verso la Russia, Biot condannato a 30 anni

Di: Redazione Metronews
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Il tribunale militare ha condannato a 30 anni il capitano di fregata Walter Biot, imputato con le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato e comunicazioni all’estero di notizie non segrete nè riservate. La procura, nel corso della requisitoria dei pm, aveva chiesto l’ergastolo per Biot, difeso dall’avvocato Roberto De Vita.

Biot, 30 anni per lo spionaggio e la difesa

“Trent’anni non sono l’ergastolo. Le questioni poste sono un monolite che porteremo in Appello. Questa è la prima tappa di un percorso che alla fine darà ragione a Walter Biot”. Così l’avvocato Roberto De Vita difensore del capitano di fregata condannato a trent’anni dal Tribunale militare di Roma con l’accusa di spionaggio per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di cinquemila euro. “Il tema è la prevalenza dello stato di diritto sulla ragion di Stato e le condanne, come i processi, basate su prove segrete non trovano ospizio nell’ordinamento costituzionale italiano”, ha detto il penalista dopo la sentenza.

La responsabilità

«C’era massima fiducia in Biot e per questo poteva muoversi in libertà ed è riuscito a fotografare quei documenti segreti», ha spiegato l’accusa nel corso della requisitoria. «Biot ha fatto commercio di documenti segreti e tale attività dell’imputato non è di oggi, risale all’inizio di marzo quando ancora non erano iniziate le indagini», ricordano i pm militari.

«Credo che sia stata raggiunta la prova della responsabilità di Biot per tutti i reati contestati e non possono essere date attenuanti generiche», sostengono infine i magistrati della procura militare che hanno chiesto l’ergastolo con aggravamento: sei mesi di isolamento diurno. Biot, difeso dall’avvocato Roberto De Vita, era stato arrestato alla fine di marzo del 2021 dai carabinieri del Ros per aver passato documenti segreti a un funzionario russo in cambio di 5000 euro. Nel corso dell’udienza l’avvocatura dello Stato, che rappresenta la presidenza del Consiglio dei Ministri e il ministro della Difesa, costituite parti civili, aveva richiesto al tribunale di procedere a porte chiuse, visto il carattere riservato dei documenti e delle circostanze oggetto del procedimento. Richiesta a cui si è associata la procura militare. L’istanza è stata però respinta.

I documenti classificati

Biot quale «ufficiale addetto alla sicurezza» aveva libertà di azione tra i diversi documenti classificati presenti allo Stato maggiore della difesa. I pm, hanno ricordato, sulla base delle diverse testimonianze acquisite nel processo sottolineando davanti ai giudici del tribunale militare della Capitale che il militare arrestato non solo «maneggiava per lavoro documentazione classificata», ma aveva a disposizione anche carteggi su unità navali, territori e movimenti militari secondo le procedure ‘Nato Secret’ e ‘Nato Top Secret’». E sono state «181 le fotografie nel complesso che Biot ha fatto a quei documenti segreti». Per 19 di queste immagini si tratta di «attività della difesa». Con dentro anche gli alert «Air Warning», le risultanze di quanto osservato dagli Awacs, gli aerei spia.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Ros dei carabinieri – ha spiegato il magistrato – Biot per le fotografie si è servito di un cellulare che teneva conservato in una scatola. Poi prendeva la scheda di memoria SD e la nascondeva dentro il bugiardino di un farmaco contro il colesterolo e svuotando la scatola dei blister con le pasticche.

I soldi nella scatola di medicine

La chiusura del cerchio è stato quando la sera dell’arresto di Biot, in un parcheggio nella zona dell’Eur, nell’auto dell’ufficiale di Marina è stata trovata una altra scatola dello stesso medicinale con all’interno 100 banconote da 50 euro. «Il corrispettivo dell’accordo con il diplomatico».

L’agente russo, che è stato identificato in Dimitri Ostrogoff, da parte sua, ha rifiutato di firmare il verbale di arresto, senza nominare un legale, non ha poi accettato acqua o da mangiare. Al termine delle formalità ha fatto arrivare un delegato consolare ed è uscito dal posto di polizia. Le immagini delle telecamere interne al Stato maggiore che hanno incastrato Biot sono senza audio ed a funzionamento continuo. «Si attivavano davanti ad ogni movimento nella stanza, anche variazioni di luce».
Il capitano viene ripreso in tre diverse occasioni fare fotografie di documenti riservati, presenti nelle cartelline che venivano consegnate oppure dalle schermate sul computer. La documentazione presa da Biot, viene spiegato, è riservatissima, «fino a segreto che riferiscono della coalizione internazionale contro il terrorismo islamista, l’Isis. Hanno riguardato casi di crisi, in Libia e Siria, oggi avrebbero riguardato l’Ucraina».

9 Marzo 2023
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