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11:46 am, 20 Febbraio 23 calendario
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Caruso a 150 anni dalla nascita: His Songs l’omaggio

Di: Redazione Metronews
Caruso
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Un omaggio a Caruso e alle sue immortali hit. A 150 anni dalla nascita, il tenore Mark Milhofer e il pianista Marco Scolastra omaggiano uno dei cantanti più celebri di sempre. E lo fanno con il doppio CD, in uscita a febbraio, Enrico Caruso, His Songs composed for him and by him (Urania Records, 2023). Frutto di un lungo lavoro di ricerca e studio su autografi, manoscritti, pubblicazioni e incisioni storiche, i CD, registrati nella splendida villa cinquecentesca Bellosguardo a Lastra a Signa, appartenuta a Caruso che qui amava riposarsi, accolgono le canzoni scritte da e per Caruso, alcune delle quali in prima registrazione assoluta.

Caruso un simbolo del Belpaese

Simbolo dell’italianità e del bel canto, Enrico Caruso (Napoli, 25 febbraio 1873 – 2 agosto 1921) è passato dai palcoscenici della provincia napoletana ai più prestigiosi teatri d’opera del mondo e, con la stessa naturalezza con cui interpreta il Duca di Mantova in Rigoletto, può tornare a essere lo scugnizzo delle canzoni popolari.

Ma ciò che è meno noto è che il grande tenore scrisse fra il 1907 e il 1919 anche un piccolo numero di queste canzoni. Nove per la precisione, riunite tutte insieme per la prima volta nel doppio CD. Caruso a volte scriveva solo la melodia, a volte solo le parole, in un caso (Tiempo antico, del 1912) le scrisse entrambe. Per l’armonizzazione si affidava poi ai suoi collaboratori (ritroviamo Riccardo Barthelemy, Alfredo Sarmiento, Vincenzo Bellezza).

Lo raccontava lo stesso Caruso in una intervista al New York Times nel 1912: “Molte volte, quando sono solo, mi vengono delle piccole idee, ho la quiete che amo, e i miei pensieri vagano da soli. Arriva la piccola musica. Da solo nella quiete la sento. Ah, ma non so scrivere le note! So solo cantarle e suonarle. Non capisco la tecnica della scrittura musicale. Allora forse chiamo il mio amico Barthelemy di Parigi. O al Knickerbocker [l’albergo dove alloggiava mentre si esibiva a New York] chiamo il mio amico Van Praag. E canto la canzoncina che mi è venuta da sola nella quiete, e lui la scrive. O forse vado al piano e gliela diteggio – solo il motivo. Non so fare l’orchestrazione, no. Ma posso fare la melodia, nella quiete che amo”.

Le 9 canzoni scritte fra il 1907 e il 1919

Insieme alle nove canzoni di Caruso, ritroviamo nel doppio CD un’ampia selezione di pezzi scritti appositamente per lui dai suoi contemporanei. Si tratta di canzoni scritte da amici (Tosti, Tirindelli, Buzzi-Peccia) e colleghi (il baritono Antonio Pini-Corsi e il direttore d’orchestra Leopoldo Mugnone), da varie ammiratrici (Josephine Uterhart, Natalie Townsend, Mary Helen Brown e Ariadne Holmes Edwards) e persino dal suo suggeritore quando cantava in Messico (Luis Mendoza Lopez). I testi sono in diverse lingue, in prevalenza l’italiano, ma con un’infarinatura di francese, inglese, spagnolo e napoletano. Si passa da buoni tentativi amatoriali a brani tecnicamente completi, come il ciclo di canzoni di Enrico Leboffe, influenzato da Wagner e Ravel.

«Tra le novanta canzoni a lui dedicate che ho scoperto finora – racconta Mark Milhofer –, abbiamo dovuto prendere delle decisioni difficili durante la nostra selezione. Si è deciso di non registrare molte di quelle che lo stesso Caruso aveva inciso, come le due canzoni scritte per lui dal suo pianista Salvatore Fucito, La Campana di San Giusto di Arona Colombino, Ave Maria di Percy Kahn e I’ m’arricordo ‘e Napule di Giuseppe Gioè, ma non abbiamo resistito a Mattinata Core ‘ngrato. Molte esistono solo in forma di manoscritto e, crediamo per una buona ragione! Del resto Caruso aveva un gusto eccellente quando si trattava di scegliere quali canzoni meritavano di essere eternate dalla sua voce straordinaria, e quali meno».

Un’occasione preziosa dunque per approfondire un repertorio poco conosciuto che merita oggi, a 150 anni dalla nascita di Caruso, di essere riscoperto da un nuovo pubblico. E anche un’occasione altrettanto preziosa per ascoltare di nuovo insieme Mark Milhofer e Marco Scolastra che dopo la fortunata incisione dei Folk Songs di Britten, confermano un sodalizio artistico che coniuga la versatilità della voce del tenore inglese fra i più applauditi nei principali teatri di tutto il mondo, e la ricercatezza delle interpretazioni del pianista italiano.

20 Febbraio 2023
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