Ucraina
12:45 pm, 13 Gennaio 23 calendario

I russi annunciano la conquista di Soledar, ma Kiev combatte ancora

Di: Redazione Metronews
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Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che le truppe russe hanno «completato la liberazione» della città di Soledar, in Ucraina orientale, e che la zona è sotto il loro controllo da ieri sera. «La sera del 12 gennaio è stata completata la liberazione della città di Soledar, importante per il proseguimento delle operazioni offensive di successo nella direzione di Donetsk», ha annunciato il portavoce del ministero, Igor Konashenkov, in un briefing. Il portavoce ha spiegato che la conquista di Soledar «consente di interrompere le rotte di rifornimento delle truppe ucraine ad Artemovsk (Bakhmut) situata a Sud-Ovest, e quindi di bloccare e circondare le unità delle forze armate ucraine che vi sono rimaste», aggiungendo che le forze di Mosca hanno  «ucciso oltre 700 soldati ucraini» negli ultimi tre giorni di combattimenti.

Per Kiev Soledar resiste

Da Kiev, invece, la viceministra della Difesa Hanna Maliar sostiene che le forze ucraine stanno resistendo a un’offensiva russa “ad alta intensità”:  «Il nemico ha inviato quasi tutte le sue forze principali in direzione della regione di Donetsk e sta mantenendo un’offensiva ad alta intensità- ha dichiarato Maliar su Telegram -Questa è una fase difficile della guerra». Sempre secondo l’intelligence militare di Kiev Mosca prevede di creare un esercito di 2 milioni di soldati: nel primo reclutamento sono state arruolate 300.000 persone, ha ricordato l’intelligence di Kiev, che non esclude ora che Mosca annunci un’altra mobilitazione nei prossimi giorni e ritiene che questa volta altri 500.000 russi si uniranno alle forze armate. L’entità di queste misure indica  i piani di Mosca di creare un esercito di circa due milioni di persone rispetto al precedente obiettivo di 1,5 milioni di soldati.

L’Ucraina è diventata un membro de facto dell’alleanza militare Nato: lo afferma in un’intervista alla BBC il ministro della Difesa ucraino Oleksei Reznikov. «L’Ucraina come Paese e le forze armate dell’Ucraina sono diventate parte della Nato. De facto, non de jure, ma abbiamo le armi e la capacità di usarle». Nei mesi scorsi, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto l’adesione all’Alleanza atlantica ma al momento non pare che questo sia stato preso in considerazione dai membri dell’alleanza, nonostante il sostegno offerto contro l’invasione russa. Secondo Reznikov, è sicuro che «nel prossimo futuro diventeremo membri della Nato, anche de jure». Il ministro della Difesa ammette che la situazione a Soledar, la cittadina del Donbass dove continuano a infuriare sanguinosi combattimenti, è «difficile» ma «sotto controllo». Fra i 5 e i 600 soldati russi, ha detto ancora, vengono uccisi ogni giorno in Ucraina, 10 volte più degli ucraini.

Orban contro le sanzioni

«L’Unione europea non ammetterà mai di aver sbagliato sulle sanzioni imposte alla Russia» per la guerra in Ucraina, ma «solo i tedeschi e i francesi possono far cambiare la posizione della Ue sulle sanzioni». Lo ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orban intervenendo al programma radiofonico Kossuth, dicendo che lui «può solo contenere i danni» causati dalle sanzioni, ma non è in grado di modificare la politica europea in merito. Secondo Orban, la leadership europea dovrebbe ammettere gli errori e dire ‘«gente, abbiamo sbagliato tutto, è ora di smetterla». E «se ciò accadesse, i prezzi dell’energia scenderebbero immediatamente e l’inflazione si dimezzerebbe», ha proseguito il premier ungherese.
Inoltre “dal punto di vista economico l’unico grande perdente della guerra in Ucraina è l’Europa, secondo Orban, mentre l’America è decisamente vincente.

Onu troppo lenta sulla guerra ucraina per Tajani

 L’Onu avrebbe potuto essere più efficace sul conflitto in Ucraina se avesse agito più rapidamente: è la prova, secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che al funzionamento dell’organizzazione «Qualche cambiamento deve necessariamente essere apportato». Rispondendo a una domanda sulle Nazioni Unite durante un’intervista alla testata In terris, Tajani ha detto di ritenere che «nel Consiglio di sicurezza ci debba essere un seggio per l’Unione europea che rappresenta oggi una realtà che non esisteva quando sono nate le Nazioni Unite». Inoltre, ha proseguito, «credo che alcuni Paesi, anche a rotazione, debbano svolgere un ruolo più importante; la stessa Italia, membro del G7, dovrebbe sedere nel Consiglio di sicurezza. Il rinnovamento potrebbe «dare più coraggio alle Nazioni Unite che rispetto alla crisi fra Russia e Ucraina si sono mosse un po’ in ritardo. Una maggiore tempestività, forse, avrebbe evitato uno scontro così violento».

13 Gennaio 2023
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