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12:05 am, 12 Gennaio 23 calendario
3 minuti di lettura lettura

Aviomar: “Pilotare aerei, un sogno alla portata”

Di: Orietta Cicchinelli
Aviomar
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La passione primo motore mobile. Da lei tutto parte e a lei tutto torna. Su questo pilastro si fonda Aviomar flight Academy (by Riccardo e Michele Marano) che festeggia i suoi primi 40 anni di vita.

Aviomar flight Academy all’Urbe

«Aviomar, che ha sede all’Aeroporto Roma Urbe, sulla Salaria, è una delle poche scuole in Italia gestite da piloti professionisti. Le altre hanno alle spalle imprenditori che, spesso, non sono cresciuti nel mondo del volo. Per loro è solo una questione di business», asserisce il capitano Michele Marano, safety and Compliance Manager dell’azienda di famiglia, mentre inizia l’avvicinamento verso i simulatori di voli statici e dinamici tra i più avanzati al mondo certificati Enac/Easa (Ente nazionale dell’aviazione civile e Agenzia per la sicurezza aerea). Il centro addestramento ne comprende 6: Alsim ALX 500, Cessna Citation III/VII FFS, Cessna Citation Mustang FFS, Cessna Citation Mustang IPT, Boeing 737-800W FBS, Airbus A320 FFS.Una mirabile visione per cultori e non solo.

Simulatori e modelli

Ma prima di arrivare nel mondo magico dell’aviatore (per sentire il vento là dove volano gli uccelli e gli aeroplani), prima di entrare nell’agognato abitacolo che riproduce perfettamente il cockpit (cabina di pilotaggio) di un aereo, si passa sotto un biplano britannico del 1930. De Havilland DH82 Tiger Moth (marca I-MOI). Un gioiello sospeso in aria a galleggiare come in un cielo terso: perché il cielo è l’unico mondo che ci sia per un aeroplano e per l’uomo che lo conduce (parafrasando Richard Bach).

«Si tratta di uno di quelli storici dismessi dalla Raf (Royal Air Force) che ho comprato», spiega Riccardo Marano, un passato da comandante dell’Alitalia, che nell’Aviomar ha investito la sua esperienza oltre che i suoi sogni.

Un imponente motore, appartenuto a un aereo russo della Seconda guerra mondiale, più avanti, sembra fare da guardia ai simulatori di ultima generazione. «Permettono di ottimizzare l’addestramento. Riproducono fedelmente ogni dettaglio dei vari modelli di aerei, in questo modo è possibile ripetere esercizi e simulare tutte le emergenze. La riproduzione esterna delle piste da cui decollare e atterrare, dei paesaggi naturali in tutti i dettagli sono così realistici che consentono di arrivare preparati all’addestramento sui mezzi veri e propri», continua Marano figlio.

Per diventare pilota secondo Aviomar

Detto che un allievo pilota impara sin dalla prima lezione che “un aeroplano sa volare meglio da solo di quanto può farlo volare lui”, quali sono le qualità richieste per essere ammessi a un corso Aviomar per diventare pilota?
«Al primo posto c’è la passione e poi basta una licenza di scuola superiore. A tutti gli effetti l’Academy è una seria alternativa ai vari corsi di laurea. L’inglese, poi, è necessario per viaggiare soprattutto se si vuole diventare piloti di linea… L’Aviomar, in particolare, è partner di Rayanair per la formazione di piloti professionisti», sottolinea con orgoglio il manager.

Come funzionano i corsi?
«Durano dai 18 ai 24 mesi, a seconda del tipo di licenza da conseguire: se si vuole diventare pilota privato (PPL), commerciale, di linea (ATPL)… Abbiamo corsi di volo strumentale e anche da istruttore. Tutti certificati con programmi EASA, approvati a livello europeo. È possibile anche fare corsi su Boeing… Ma essere innamorati del volo è la premessa. La tecnica s’impara con il tempo se hai degli ottimi istruttori, ovvero piloti professionisti!», chiosa Marano.

La flotta aerea

«La nostra Flight Academy, frequentata da un centinaio di allievi l’anno provenienti anche da altri paesi (Israele, India, Russia…), ha a disposizione una flotta che conta oltre 20 aeromobili: 11 Cessna 152, tre Cessna 172, tre Cessna 172RG, 3 plurimotore (Piper PA34 e Diamond DA42)», puntualizza il manager che ha un sogno nel cassetto.
«Reclutare più donne nei suoi ranghi. Oggi meno del 5% dei piloti è donna – fa notare, con rammarico, Michele Marano – e come azienda vorremmo avvicinare il popolo femminile che, magari, non pensa a questa professione come obiettivo alla sua portata». Un augurio per il 2023: chissà che il cielo non si colori un po’ più di rosa!

Le pioniere del volo, un esempio da seguire

La strada è stata aperta già il secolo scorso dalla pioniera del volo, la baronessa Raymonde De La Roche: la prima donna nota per aver ottenuto il brevetto di volo (era il 1910), seguita nel 1911 dalla giornalista Usa Harriet Quimby. Poi la mitica Amelia Earhart, aviatrice dei record nonché prima donna ad attraversare l’Atlantico in aereo nel 1928. Ma, senza andare così lontano, c’è l’italianissima Fiorenza De Bernardi, classe 1928, la prima donna pilota di linea commerciale.

Insomma: se puoi sognarlo, puoi farlo. E il cielo è per i sognatori: c’è margine, c’è libertà! Il pilota può far tutto quel che vuole con la terra: falla inclinare o girare, mettersela sulla testa o all’estremità dell’ala…

12 Gennaio 2023 ( modificato il 11 Gennaio 2023 | 16:25 )
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